Il Bardolino è in crescita
Il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi è ottimista: “Dopo un lungo periodo di dominio dei vini alcolici, strutturatissimi, tannici ed oltretutto costosi, avvertiamo un ritorno ai vini più freschi, adatti alla tavola e che non presentino costi eccessivi, ed il Bardolino indubbiamente risponde in pieno a queste caratteristiche. In più, nel nostro territorio sono entrati in produzione i nuovi vigneti piantati negli ultimi anni, e questo, insieme all’impegno dei produttori, ha contribuito ad una sensibile crescita della qualità dei nostri vini, che nel 2008 hanno finalmente incominciato a ricevere importanti riconoscimenti anche dalla critica”.
Andando a vedere il dettaglio delle singole tipologie del Bardolino, il riscontro più eclatante è quello relativo al Chiaretto, la versione rosata, che nel 2008 ha fatto segnare un più 15% annuo nelle vendite, superando gli 8,7 milioni di bottiglie e piazzando sul mercato addirittura un milione di bottiglie in più rispetto all’anno prima. La marcia del Chiaretto è considerevole: nel 2006 se n’erano venduti poco più di 6 milioni di bottiglie, nel 2007 i pezzi commercializzati erano stati 7,6 milioni, ora eccoci a quasi 9 milioni. In due anni l’ascesa è stata superiore al 40%. Oggi il Chiaretto vale il 27% del totale del vino prodotto nel territorio del Bardolino.
Regge molto bene il Bardolino tradizionale, quello ovviamente vinificato in rosso dalle uve di Corvina, di Rondinella e di altre eventuali varietà minori: 22,6 milioni le bottiglie vendute nel 2008, un valore uguale a quello del 2007 (le vendite del 2006 erano state pari a 21,7 milioni di pezzi). Il Bardolino “in rosso” ha un peso del 70% sul totale dei vini prodotti nell’ambito della doc rivierasca del Garda.
Marginali le altre due tipologie: il Superiore è attorno all’1% soltanto del totale dei vini bardolinesi, con una produzione stabilmente attorno alle 300 mila bottiglie, mentre il Novello, prodotto tipicamente stagionale, è sceso sotto le 900 mila bottiglie complessive.
“L’andamento di mercato – commenta il presidente del Consorzio – è incoraggiante. Nel 2008 abbiamo venduto quasi un milione di bottiglie in più rispetto all’anno prima e di noi e dei nostri vini si è ricominciato a parlare con attenzione. Resta il problema dei prezzi delle uve, che sono remunerate a valori ancora troppo bassi. C’è però da dire che già nell’ultima annata la forbice si è aperta significativamente, seppur su quantitativi limitati. Speriamo che questa tendenza, destinata a premiare gli sforzi di chi lavora in campagna, possa diventare strutturale nel 2009”.
Ufficio stampa Consorzio Tutela Vino Bardolino doc
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