Potrebbe essere il sotterraneo “lavoro” delle nutrie ad aver causato la rottura dell’argine del fiume Muson dei Sassi a Loreggia, in provincia di Padova, dove si sono registrati vasti allagamenti nelle aree residenziali; sono state sommerse anche decine di ettari di terreno agricolo, dove i danni si sono limitati alle colture di colza e di ortaggi (soprattutto radicchio di Treviso) giacchè, in questo periodo, buona parte dei campi sono tenuti “a riposo” in attesa delle prossime semine. Il Consorzio di bonifica Sinistra Medio Brenta (con sede a Mirano, in provincia di Venezia), grazie ad una serie di manovre idrauliche, è riuscito a convogliare l’acqua fuoriuscita nella rete di scolo locale; proprio l’ente consortile era recentemente intervenuto sulla rete idraulica di propria competenza, ma simili episodi confermano, una volta di più, la necessità di un intervento di radicale rinforzo degli argini fluviali. “I nostri canali e fossi sono secchi d’estate, quando servirebbe acqua per l’irrigazione e straripano ad ogni pioggia, invece che favorire il deflusso delle acque” questo il commento del mondo agricolo, che prosegue: “Finora è mancata una seria pianificazione del territorio e della rete idrica che lo attraversa, ma soprattutto non viene tangibilmente riconosciuto il ruolo delle imprese rurali a presidio e tutela del territorio.”