Esprimiamo grande apprezzamento per la deliberazione della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, su proposta del suo Presidente, Paolo Russo, finalizzata all’avvio di un’indagine conoscitiva sulle opere irrigue. Ne condividiamo il metodo, ma soprattutto lo spirito, che pone, al centro dell’iniziativa parlamentare, la competitività territoriale. Sono proprio i valori del territorio, infatti, quel bene inclonabile, fatto di ambiente ed agroalimentare, che l’Italia deve valorizzare per vincere le sfide della globalizzazione. L’indagine sarà un serio strumento per fare apprezzare non solo le valenze ambientali e produttive della rete irrigua, ma anche i progressi ottenuti nel campo dell’ottimizzazione d’uso della risorsa idrica, dovuti alla ricerca ed alle applicazioni messe in essere dai Consorzi. E’ un ulteriore riconoscimento dopo quello avuto con il Piano Irriguo Nazionale.> E’ quanto dichiara Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), presente alla Conferenza Organizzativa Territoriale delle Unioni Regionali Bonifiche di Campania, Puglia e Basilicata, svoltasi a Napoli. Il Protocollo approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nello scorso settembre, sancendo ruolo, funzioni e competenze dei Consorzi, ha aperto una nuova fase per il mondo della Bonifica: quello della “rigenerazione”, di cui il riordino regionale è passo fondamentale. Se le leggi, in fase di discussione nelle regioni del Sud, seguiranno la traccia di quanto già deliberato in Calabria, potremo davvero parlare dell’Italia meridionale, come di un modello nazionale per l’intero settore della Bonifica. Per ottenere tale risultato è indispensabile un rapporto di più stretta collaborazione con le Organizzazioni Professionali Agricole, puntando anche al superamento dei regimi commissariali in alcuni Consorzi: il loro persistere è una “anomalia democratica”. Ciò, però, - conclude il Presidente A.N.B.I. - chiamerà tutti gli attori a rinnovate responsabilità, perché deve fare riflettere il nuovo allarme idrogeologico vissuto, nei giorni scorsi, dalle popolazioni di Sarno e Quindici ad oltre dieci anni dalla tragedia, che già ebbe a colpire quelle comunità.