Allo Stato quasi l’80% delle tasse totali: 357,1 mld di euro
26/01/2009
Su 100 euro di entrate tributarie ben 77,7 vanno all’Amministrazione centrale e solo 22,3 agli Enti locali. In termini reali, a fronte di 459,8 miliardi di euro di entrate tributarie totali registrate nel 2007, 357,1 vanno all’erario e “solo” 102,7 miliardi alle amministrazioni locali. Ciò vuol dire che l’autonomia fiscale dei nostri territori, rispetto ai principali competitori, è ridotta al minimo”. A commentare i risultati emersi dall’elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre è il suo direttore, Giuseppe Bortolussi, che ha messo a confronto le entrate statali e quelle locali di Italia, Francia, Spagna e Germania. Ebbene, se con spagnoli e tedeschi non c’è confronto, merita un chiarimento la situazione della Francia. I transalpini presentano una specificità non riscontrabile negli altri Paesi per quanto concerne il sistema pensionistico. Mentre in tutti gli altri stati presi in esame la previdenza è sostenuta attraverso il versamento contributivo fatto dagli occupati, in Francia è la fiscalità generale a finanziare il sistema. “La cosa che ci preoccupa di più – prosegue Bortolussi – è che dalla lettura di questi dati emerge una corrispondenza lineare tra il livello di centralismo e la pressione tributaria. Ovvero, la quantità di imposte, tasse e tributi che i contribuenti versano in percentuale del Pil è direttamente proporzionale al grado di centralismo fiscale”. Infatti, a fronte di un centralismo fiscale che come dicevamo è pari in Italia al 77,7% subiamo una pressione tributaria del 29,9%. La più alta tra i paesi messi a confronto. La Germania, invece, che presenta un gettito fiscale nazionale del 49,4%, ha una pressione tributaria solo del 24%. Idem la Spagna. A fronte di una percentuale di entrate centrali pari al 55,6% registra una pressione tributaria del 25,1%. Solo la Francia è un po’ in controtendenza rispetto ai tre Paesi appena analizzati. Pur avendo un’autonomia impositiva degli enti locali più contenuta della nostra presenta, però, una pressione tributaria del 27 %. Ben più alta di quella tedesca e spagnola ma più contenuta di quasi 3 punti rispetto a quella italiana. I transalpini, pur avendo uno stato centralista, hanno però una pubblica amministrazione più virtuosa, più efficiente e meno costosa, ad esempio, della nostra. “A fronte del risultato emerso da questa elaborazione – conclude Giuseppe Bortolussi – è necessario approvare in tempi brevissimi la legge sul federalismo fiscale. Solo trattenendo sempre più sul territorio le risorse erogate dai contribuenti e avvicinando i centri di spesa ai cittadini, si può rispondere meglio alle esigenze di questi ultimi rendendo gli amministratori locali più responsabili e più virtuosi. Tutto ciò con l’obbiettivo di abbassare il carico fiscale generale e conseguentemente migliorare i nostri conti pubblici”.
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