Gran Suino Padano
La sfida che ha come obiettivo la valorizzazione della carne al 100% italiana - commenta Confagricoltura - deve essere assolutamente combattuta a salvaguardia dello sviluppo di una filiera produttiva che rappresenta uno dei pilastri dell’attività e della tradizione zootecnica italiana. I primi risultati commerciali fanno ritenere che la strada da poco imboccata sia quella giusta; occorre quindi impegno ed armonia operativa tra i vari momenti della filiera per consolidarla.
Confagricoltura fa presente come siano circa mille e cinquecento gli allevamenti e trenta i macelli e gli stabilimenti di sezionamento che hanno aderito al Consorzio di Tutela del Gran Suino Padano ed hanno avviato iniziative per valorizzare le carni suine fresche di sicura origine nazionale, nonché l’attività dei produttori italiani.
L’Organizzazione degli imprenditori agricoli - nel ricordare che oltre il 60% della carne consumata in Italia, ossia 450.000 ton. su 700.000, per un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro, è potenzialmente riconducibile al Gran Suino Padano - ribadisce che è indispensabile, per conseguire l’obiettivo della valorizzazione e certificazione della produzione nazionale, far si che un quantitativo sempre maggiore di carni entri a pieno titolo nel circuito.
Il percorso che il “Gran Suino Padano” deve affrontare per affermare e consolidare la propria immagine e la propria presenza sul mercato è ancora molto lungo e non privo di difficoltà. Confagricoltura rivolge l’invito a superare i momenti di contrasto mantenendo unità d’intenti e di obiettivi, armonizzando e razionalizzando le attività connesse, a partire da quelle di certificazione delle garanzie qualitative.