Sul sito della Società per gli Studi di Settore è disponibile il questionario per il monitoraggio della crisi che i contribuenti soggetti agli studi di settore potranno, volontariamente, anche in forma anonima, compilare entro il prossimo 5 marzo. “Non entro nel merito della validità scientifica dell’approccio proposto dalla SOSE – commenta il Presidente di Confartigianato Marca Trevigiana Mario Pozza - che si concretizza nella realizzazione del questionario dal quale dovrebbe emergere lo stato della crisi per le aziende che applicano gli Studi di Settore. Presumo che, volendo acquisire dei dati oggettivi, in tempi ravvicinati, per l’Amministrazione Finanziaria non ci fosse altro modo che questo! Ma non posso non rilevare che i tempi per la compilazione del questionario previsti dalla SOSE, sono sostanzialmente impraticabili, dovendo chiudersi la raccolta dati in meno di un mese. Le nostre Associazioni territoriali che saranno chiamate a supportare gli artigiani nella compilazione del documento, non dispongono ancora dei dati definitivi dell’esercizio 2008 (ancorché il questionario preveda la possibilità di fornire dati stimati) e molti altri dati non sono nemmeno disponibili e dovranno necessariamente essere raccolti presso i soci, con tutte le difficolta’ che ne conseguono e un ulteriore aggravio di costi per le imprese.

A ciò si aggiunga il fatto – prosegue Pozza - che gli effetti della crisi, sul piano delle rilevazioni contabili, solo parzialmente emergeranno dai dati 2008, mentre molto più verosimilmente saranno evidenti nel 2009. Pertanto la raccolta dei dati, così come prevista, appare poco idonea a cogliere la pienezza degli effetti della grave situazione economica.

Sono quindi complessivamente scettico sull’utilità dell’intervento in oggetto e sono particolarmente preoccupato che, qualora le Associazioni avessero difficolta’ oggettive nel procedere alla compilazione dei questionari, cio’ possa essere letto dall’Amministrazione Finanziaria come la dimostrazione dell’infondatezza della nostra richiesta di sterilizzazione/congelamento degli studi di settore o comunque, fossimo chiamati in causa come inadempienti.

Al di là dei dati di rilevazione – conclude Pozza – la prova del nove l’avremo a giugno con il rischio di arrivare a livelli di incongruita’ superiori all’80%. Per il bene delle nostre imprese mi auguro di essere smentito, ma se cio’ avverra’ come verra’ risolto il problema se le imprese gia’ oggi in difficolta’ non saranno oggettivamente in grado di far fronte alle richieste del fisco?”