Indagine VenetoCongiuntura
Sotto il profilo dimensionale, nel periodo ottobre – dicembre 2008 la produzione industriale ha evidenziato nelle piccole (10-49 addetti) e medie imprese (50-249 addetti) una contrazione rispettivamente del -7,1 per cento e del -7,3 per cento. Peggiore è stato il calo nelle grandi imprese, dove l’indicatore della produzione è sceso del -10,6 per cento.
Dai primi dati disponibili sulle microimprese (2-9 addetti), la situazione appare ancora più critica. Nel quarto trimestre 2008, in confronto allo stesso trimestre del 2007, la produzione ha registrato una contrazione del -13,2 per cento. Le imprese di minori dimensioni archiviano così un altro trimestre in negativo e chiudono l’anno con una media annua del -7,5 per cento.
Sotto il profilo settoriale, l’indice della produzione industriale ha segnato, nel confronto con lo stesso trimestre del 2007, variazioni negative per tutti i settori d’attività. Le diminuzioni tendenziali più marcate hanno riguardato il comparto delle macchine elettriche ed elettroniche (-14,1%) e della gomma e plastica (-11,8%).
Negative e inferiori alla media regionale anche le performance delle industrie delle macchine utensili e delle altre industrie manifatturiere (entrambe -8,8%), del tessile, abbigliamento e calzature (-8%) e del legno e del mobile (-7,8%).
Dinamiche meno accentuate per la produzione di metalli e prodotti in metallo (-7,7% come la media regionale), per l’industria della carta, stampa ed editoria (-5,6%) e dell’alimentare, bevande e tabacco (-0,6%).
Gli altri indicatori
Fatturato
Nel periodo ottobre-dicembre 2008 il fatturato è diminuito del -6,9 per cento, in linea con la flessione registrata per la produzione. Una conferma arriva anche dai prezzi di vendita, che sono rimasti sostanzialmente stabili (+0,6%).
Le variazioni settoriali sono state tutte negative ad eccezione dell’industria dell’alimentare, bevande e tabacco, che ha segnato un +1,5 per cento. Su base annua, le diminuzioni più significative hanno riguardato le altre industrie manifatturiere (dove prevale l’orafo) che hanno registrato un -10,8 per cento, l’industria della gomma e della plastica (-9,3%), il tessile, abbigliamento calzature (-8,1%) e la produzione di metalli e prodotti in metallo (-8%).
Per quanto riguarda il profilo dimensionale, le grandi imprese (250 addetti e più) e le medie imprese (50-249 addetti) hanno registrato i decrementi maggiori, rispettivamente -7,5 per cento e -7,4 per cento. Le piccole imprese hanno invece sottolineato una diminuzione del -6,2 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Fatturato estero
Trend negativo anche per l’indicatore del fatturato estero. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, le imprese manifatturiere hanno registrato una contrazione del -6,3 per cento, da ricondurre principalmente alla dinamica negativa delle grandi imprese (-8,4%). Più contenuto il calo evidenziato dalle piccole e dalle medie imprese, che hanno segnato rispettivamente un -6,4 per cento e un -5,4 per cento.
Sotto il profilo settoriale solo i settori della lavorazione di minerali non metalliferi e dell’alimentare, bevande e tabacco hanno mostrato una dinamica positiva con crescite del +9,1 per cento per il primo e del +3,9 per cento per il secondo. Negative le performance per le altre industrie, con diminuzioni marcate per il settore della gomma e della plastica (-9,9%) e delle altre imprese manifatturiere (-9,4%).
Ordinativi
Prosegue il trend negativo per gli ordinativi sia quelli provenienti dal mercato interno che estero. Su base annua gli ordini interni si sono contratti del -9,6 per cento, con andamenti negativi per tutte le dimensioni d’impresa e per tutti i settori d’attività. In particolare le flessioni più marcate si sono osservate nel comparto della produzione di metalli e prodotti in metallo (-13,7%), nell’industria della gomma e plastica (-13,5%) e delle macchine elettriche ed elettroniche (-13,4%). Sotto il profilo dimensionale le piccole e medie imprese hanno segnato una diminuzione del -9,9 per cento, mentre le grandi imprese del -7,6 per cento.
In decelerazione anche la domanda sul versante estero, che ha segnato, rispetto al corrispondente periodo del 2007, un -9,7 per cento. Il calo degli ordinativi è diffuso a tutte le dimensioni di impresa e a tutti i comparti settoriali, ad eccezione della lavorazione di minerali non metalliferi (+3,3%) e dell’industria alimentare (+1,2%). L’indicatore ha invece registrato forti diminuzioni nell’industria della gomma e plastica (-14,7%), nell’industria delle macchine elettriche ed elettroniche (-13,7%) e nelle macchine utensili (-13,5%).
Occupazione
Segnali preoccupanti emergono anche dalla dinamica occupazionale. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’indicatore ha evidenziato una contrazione del -2,7 per cento, più accentuata rispetto alle variazioni del secondo e del terzo trimestre (rispettivamente -1,5% e -1,6%). Performance negative per tutte le dimensioni d’impresa. Nelle grandi imprese la variazione tendenziale è stata pari al -5,1 per cento, seguono le piccole imprese con un -3,1 per cento e le medie imprese con un -1,1 per cento. Sotto il profilo settoriale la base occupazione ha evidenziato risultati negativi in tutti i comparti, con le dinamiche più negative nelle altre imprese manifatturiere (-8%) e nel tessile, abbigliamento e calzature (-4,6%).
In diminuzione anche l’occupazione straniera, che ha segnato un -0,9 rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno per una pesante flessione registrata nel settore della carta, stampa ed editoria (-14,7%).
Previsioni
Peggiorano i giudizi degli imprenditori per i prossimi sei mesi, con previsioni di diminuzione per tutti gli indicatori. Per quanto riguarda la produzione, il saldo tra chi ne prevede un aumento e chi un calo è risultato pari a -61,8 per cento a fronte del -24,9 per cento del trimestre precedente.
Dello stesso ordine anche il saldo tra giudizi positivi e negativi per fatturato (-60,4%), ordini interni (-62,5%), ordini esteri (-43,3%) e occupazione (-33,1%).
DICHIARAZIONE DI FEDERICO TESSARI
PRESIDENTE UNIONCAMERE DEL VENETO
«L’analisi congiunturale del quarto trimestre 2008 conferma, anche per il Veneto, il trend negativo che ha colpito l’economia italiana ed internazionale – sottolinea Federico Tessari, presidente di Unioncamere del Veneto. Tutti gli indicatori veneti sono negativi, ma il dato che ora preoccupa maggiormente è quello relativo agli ordini esteri, data la propensione internazionale delle nostre imprese. L’aspetto positivo è che la flessione della produzione è inferiore a quanto ci si aspettava, soprattutto tenendo conto delle dinamiche internazionali. I dati del Veneto sono molto simili a quelli della Lombardia, a testimonianza che il calo è costante ovunque. Ovviamente desta più scalpore in quelle regioni, come il Veneto, che trainano l’economia nazionale. Tecnicamente siamo in presenza di quello che in economia si chiama “effetto frusta”, una caduta verticale della produzione che, tuttavia, già in questo primo trimestre del 2009 lascia intravedere segnali di ripresa. Ho visitato diverse aziende venete presenti all’Ispo di Monaco che hanno confermato questa convinzione. Abbiamo, infatti, buone ragioni per credere che la domanda just in time potrebbe far ripartire gli ordini già nel trimestre in corso e quindi imprimere un cambio di rotta all’andamento della produzione industriale. L’effetto just in time favorirà la produzione italiana ed europea, perché le nostre imprese sono in grado di rispondere in tempi più rapidi alla domanda del mercato. Il mondo delle imprese, col sostegno delle istituzioni e delle banche, deve restare compatto e avere fiducia nelle proprie possibilità, perché solo uniti possiamo uscire da questa fase con accresciute capacità imprenditoriali».