Po in secca: vertice a Rovigo
Allo scopo di ottenere questi risultati, è stato predisposto un documento che sarà presentato alle Regioni facenti parte del Bacino del Po, nonché ai Ministeri competenti (Ambiente, Politiche Agricole, Attività Produttive), nel quale si chiede alla Protezione Civile la dichiarazione dello stato d’emergenza.
“E’ una situazione critica soprattutto per l’agricoltura” ha affermato Fabrizio Ferro, Presidente del Consorzio di Bonifica Delta Po Adige “ In particolare, ci sono gravi danni alle colture del riso. Su 2.000 ettari presenti nel delta del Po, almeno la metà del raccolto è irrimediabilmente rovinato. Ma sono in crisi anche le altre colture - ha detto Ferro - ad esempio i meloni,i pomodori,ma anche il mais subirà gravi danni se le temperature attuali non scenderanno”.
Dal vertice è emerso un dato preoccupante. “Queste magre del Po si sono ripetute per ben tre volte negli ultimi quattro anni, in modo sempre più evidente e sempre più in anticipo” ha riferito Ferro. Una delle cause, è da ricondursi all’uso dell’acqua da parte delle centrali idroelettriche. “Negli ultimi tre anni è cambiato il mercato dell’energia elettrica. Si può pensare ad un controllo del livello dell’acqua nel Bacino del Po finalizzato allo sfruttamento della produzione di energia elettrica, titolo ovviamente speculativo, da parte delle centrali idroelettriche” ha affermato Ferro. “Inoltre c’è da tener conto che a luglio ed agosto aumenterà la richiesta di energia. Ed è noto che, aumentando la richiesta, aumentano i prezzi”.