L’inaugurazione del Passante di Mestre è stato certamente l’evento più importante nel panorama economico veneto delle ultime settimane. Ma, passati gli entusiasmi peraltro giustificati, occorre pensare ed agire subito nella direzione delle altre infrastrutture viarie e ferroviarie che sono necessarie allo sviluppo dei nostri territori. Prima di tutto è urgente completare il progetto esecutivo del Grap -grande raccordo anulare padovano- e sottoporre l’opera, cosa in parte già fatta, al vaglio dei Comuni interessati. L’urgenza è giustificata anche dall’intasamento delle attuali tangenziali, in gran parte dissestate, rattoppate e insufficenti, soprattutto quella a sud di Padova, alla necessità del traffico attuale. Possiamo dunque affermare che ormai l’attuale sistema delle tangenziali è superato, perchè la città si è sviluppata a macchia d’olio ed ora sta inglobando le strade che una volta scorrevano nella campagna. Infatti le lunghe code e il traffico convulso delle strade che circondano la città creano inquinamento e intralcio alla viabilità. Dunque l’Orbitale è necessaria, anche se alcuni dei Comuni attraversati dall’opera – Rubano, Villafranca, Limena, Vigodarzere e Cadoneghe - non la vorrebbero o preferirebbero che passasse lontano dai loro confini. Le loro obiezioni sono comprensibili ma non sempre condivisibili. Alcuni Comuni che criticano l’Orbitale sono vicini alle elezioni amministrative e la paura di perdere voti li paralizza. Ma il Gra è una carta vincente anche non risolverà tutti i problemi della viabilità padovana. La Provincia di Padova negli scorsi anni ha progettato e costruito altre importanti opere quali la nuova Strada del Santo, la tangenziale di Limena, la tangenziale Nord, la Regionale 10 ecc. Un contributo interessante lo ha dato anche il Comune di Padova che ha realizzato il cavalcavia di Padova Est e sta portando avanti il cavalcavia Sarpi-Dalmazia. Ma non è tutto. Altre zone hanno necessità di migliorare la loro viabilità. C’è il problema dei finanziamenti ma se esiste la volontà politica tutto si può fare. Eppoi, nolenti o volenti, dovremo accettare l’idea del progetto finanziato anche dai privati, che naturalmente pretenderanno un pedaggiio. Un costo da pagare se vorremo costruire una serie di infrastrutture moderne e funzionali al nostro sviluppo, sempre più indirizzato alla logistica integrata tra strade, ferrovie, porti e centri di smistamento. Altre vie di comunicazione, alcune in costruzione, altre progettate, dovranno essere portate avanti: la trangenziale di Montegrotto, la Strada dei Vivai, la Valdastico sud, la Nogara Mare, la Pedemontana, l’Idrovia Padova-Venezia, con la relativa strada di collegamento con il Porto di Venezia, necessaria soprattutto per il trasporto di container e tir verso la città lagunare. L’utilità di quest’opera è stata evidenziata anche dall’assessore regionale all’economia Vendemmiano Sartor che in un’intervista al Gazzettino ha detto che per l’insufficenza di infrastrutture e porti l’Interporto di Padova deve servirsi degli scali di La Spezia, Livorno e Rotterdam! Ma è anche urgente iniziare i lavori della terza corsia della A4 Venezia-Trieste, diventata ormai indispensabile, se non vogliamo creare una strozzatura allo sbocco del Passante a Quarto d’Altino e essere angosciati da nuove stragi autostradali. E non dimentichiamo la Romea, una strada che miete ogni anno 25 vittime. Insomma occorre portare avanti il programma infrastrutturale che i nostri decisori politici hanno stilato nel corso di questi ultimi dieci anni. Chiunque aspiri a guidare la Provincia, il Comune di Padova e tra poco più di un anno la Regione dovrà impegnarsi con gli elettori a portare avanti le infrastrutture programmate. Ma se le strade sono necessarie non dobbiamo dimenticare che la rete ferroviaria veneta è ferma alle realizzazioni di alcuni anni fa. E’ importante il Corridoio 5, che comprende il quadruplicamento della lineaTorino- Milano-Venezia, ovvero la Tav – alta velocità ad alta capacità- un’opera necessaria per il passaggio dei Tir dalla strada alla ferrovia. E urgono la Sfmr – sistema ferroviario metropolitano di superfice - e la Gronda sud ferroviaria padovana. Alcune di queste opere sono state contestate, ma siamo sicuri che dopo la necessaria concertazione prevarrà la ragionevolezza. Queste due ultime strutture sono importanti per il trasporto dei pendolari e per lo smistamento di container e tir dall’Interporto alle varie diramazioni ferroviarie. Da notare che tutte queste infrastrutture sono state pensate e progettate per le previsioni di incremento del traffico dei prossimi 10 anni.
Gianni Genghini, Ass. Ambiente e Società, Circolo Embera Katio