Melchiorre Cesarotti, un letterato tra il Veneto e l'Europa
“MELCHIORRE CESAROTTI (1730-1808): UN LETTERATO TRA IL VENETO E L'EUROPA” è il titolo dell’evento che prevede l’esposizione di stampe e manoscritti delle opere e dei documenti originali del Cesarotti.
Al di là del richiamo e dell’attenzione di un pubblico sempre più vasto, sulla figura e sull’opera del Cesarotti, la mostra, ed il catalogo che la documenta, segneranno certamente una tappa importante nelle vicende degli studi e delle ricerche, già assai fitte soprattutto nell’ultimo decennio, intorno a un protagonista della cultura italiana ed europea nella delicata transizione fra Sette e Ottocento.
L’evento realizzato sempre dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della morte di Melchiorre Cesarotti, (nominato con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività culturali del 20 marzo 2008) ha la collaborazione del Comune di Padova ed è organizzata dall’Archivio di Stato, dalla Biblioteca Universitaria di Padova e dalla Biblioteca del Seminario.
I documenti, i mss. e le stampe esposte, che nel loro insieme, pur nella necessità di una selezione adeguata agli spazi espositivi, rappresentano il corpus più ampio mai esposto al pubblico e pertinenti a Melchiorre Cesarotti, provengono dai patrimoni documentari e librari, oltre che dell’Archivio di Stato di Padova, della Biblioteca Universitaria di Padova, della Biblioteca del Seminario di Padova, enti tutti rappresentati nel Comitato Nazionale, dell’Archivio Vescovile e della Biblioteca Civica di Padova, della Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, della Biblioteca del Museo Civico di Bassano del Grappa (Vicenza), della Biblioteca Nazionale Centrale e della Biblioteca Riccardiana di Firenze. Non pochi dei “pezzi” che saranno esposti vengono sistematicamente descritti per la prima volta.
La mostra ed il catalogo documentano, in primo luogo, la centralità della figura e dell’opera del Cesarotti, nel contesto della cultura veneta fra la metà del Settecento e il primo decennio del nuovo secolo: con una varietà di interessi, di competenze e di progetti che ne fanno rapidamente (specie dopo l’Ossian del 1763) personaggio di spicco, ben al di là dei confini pur assai ricchi dell’ambito di provenienza (Padova, Venezia e il Veneto), a livello nazionale ed europeo, al centro di una fitta rete di rapporti documentati solo in parte dall’epistolario a stampa.
Traduttore in primis (con una vastissima, e inusuale, gamma di interessi: da Voltaire ai greci, ai latini, all’Ossian e non solo), filosofo del linguaggio, teorico dell’estetica, non sordo alle istanze anche “politiche” di decenni difficilissimi, segretario competente e interessato dell’Accademia di Padova, letterato e poeta in proprio, il Cesarotti dimostra in tutti questi ambiti spiccati interessi e preferenze, capacità e volontà polemiche, specie nei confronti delle chiusure del classicismo pedantesco, ma anche disponibilità cospicue alla mediazione, secondo equilibri variabili nel tempo, ma sostanzialmente consoni alla fisionomia spiccata di un “uomo di lettere” in grado di far fronte ai nuovi compiti offerti dal secolo dei lumi e dalle sin drammatiche vicende europee fra l’ultimo scorcio del Settecento e l’avvio del nuovo secolo, attraversando con sostanziale coerenza (nonostante accuse spesso ingenerose di acquiescenza) gli anni del declino della Dominante, la stagione rivoluzionaria, il breve intermezzo austriaco e l’età napoleonica. Di questa varietà di interessi, e di questa costanza, la mostra e il catalogo offrono uno spaccato di singolare evidenza.
I due massimi dell’attività cesarottiana, sul piano non solo dell’impegno personale, ma della messa a frutto delle sue competenze di traduttore, di lettore di “buon gusto” e di erudito, sono riconoscibili nei lavori, che impegnarono il Cesarotti per decenni, in margine a Ossian e a Omero.
La mostra, ed il catalogo, offrono su questi due versanti una documentazione completa: indicativa non solo della mole e della qualità del lavoro cesarottiano, ma anche della maturazione delle intenzioni e dei giudizi in corso d’opera, con ricadute di grande rilievo anche per le vicende della cultura italiana ed europea delle generazioni successive, dal Monti traduttore dell’Iliade alla stagione romantica.
Ma non meno interessanti sono i documenti esposti pertinenti alla biografia cesarottiana (spesso primizie che hanno comportato ricerche ad hoc presso l’Archivio di Stato e l’Archivio Vescovile di Padova, come, sul versante delle lettere, fortunate acquisizioni della Biblioteca Universitaria e valorizzazione del patrimonio della Biblioteca Civica sempre di Padova), e, seppur in misura assai limitata rispetto alle possibilità della documentazione disponibile, alla ricezione soprattutto dell’Ossian.
MELCHIORRE CESAROTTI (1730-1808):
UN LETTERATO TRA IL VENETO E L'EUROPA”
22 APRILE – 10 MAGGIO 2009
PADOVA – Oratorio di San Rocco (via Santa Lucia)
Da martedì a domenica: 9,30-12,30 / 15,30-19,30
lunedì chiuso
INGRESSO LIBERO
Ufficio stampa:
Studio PIERREPI