A Bologna, celebrati i cento anni della bonifica renana
"L’ultimo atto del Governo per la difesa idrogeologica di un Paese fragile, come l’Italia –insiste Gargano – risale al 2003, quando il Ministero dell’Ambiente stimò in 39.100 milioni di euro il fabbisogno per mettere in sicurezza il nostro territorio. Ora, dopo che la Conferenza Stato-Regioni ha ribadito la funzione dei Consorzi di bonifica, esistono ancora più motivazioni per una nuova alleanza con le Istituzioni nella “logica del fare” per il bene del Paese. In questa prospettiva, i Consorzi di bonifica si candidano anche a dare un importante contributo alla produzione di energie rinnovabili, prevista dal Protocollo di Kyoto e dagli impegni internazionali assunti dall’Italia. Dall’idroelettrico al fotovoltaico, le considerazioni dei Consorzi di bonifica non sono solo di compatibilità ambientale, ma anche di convenienza economica nell’interesse della comunità, delle imprese agricole, della competitività del settore primario italiano.
Già oggi i Consorzi di bonifica producono almeno 268.205.850 kilowattora annui da fonti rinnovabili (KWh 267.685.000 nell’idroelettrico e KWh 520.850 nel fotovoltaico) pari ad un valore indicativo superiore ai 53 milioni di euro, realizzato grazie ad una ottantina di impianti. Ma quali sarebbero le potenzialità del cosiddetto microelettrico –conclude Gargano - se ciò diventasse una scelta strategica del Paese?"
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