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jarhead, crudo film sulla guerra vista da un marine

17/02/2006
Chi è stato marine, lo rimarrà sempre. E' questo il significato del film, che si apre e si chiude con questa considerazione. L'aver combattuto, l'aver usato un fucile, sono esperienze che non si dimenticheranno mai, che influenzeranno per sempre la vita. Ed il film è proprio incentrato sulla figura del marine: Jarhead significa letteralmente "testa a forma di barattolo", usato per descrivere le teste dei soldati americani dopo essere stati rasati pressoché a zero, ma è anche il termine con cui vengono chiamati comunemente i marine.

E si tratta di un film basato su una storia vera, raccontato da chi la guerra l'ha vissuta.

Il protagonista infatti è Anthony Swofford, un ragazzo che, nell'estate 1990, quand'era appena ventenne, venne mandato in Arabia Saudita per combattere la prima Guerra del Golfo. I suoi ricordi di quel periodo e di quei luoghi hanno dato vita, nel 2003, ad un romanzo, "Jarhead", divenuto best-seller. E per realizzarne un adattamento per il cinema, è stato chiamato William Broyles, che fu a sua volta marine. Mentre la regia è stata affidata al premio Oscar Sam Mendes.

Ne è uscito un ritratto dalle varie sfaccettature: da un lato il machismo tutto muscoli della cultura del marine, dall'altro lato la solitudine del combattente.

Il protagonista, interpretato da Jake Gyllenhaal (Brokeback mountain) è un soldato di terza generazione con vaghe aspirazioni eroiche, il quale si trasforma in un veterano che conosce il costo della guerra. Attorno a lui, ruotano personaggi dalle caratteristiche molto forti: Troy, (Peter Sarsgaard) conpagno di Swofford nella scelta di cecchini-ricognitori, un personaggio apparentemente imperturbabile ma in realtà inpetuoso e volubile. E poi, il sergente di stato maggiore Sykes (il premio Oscar Jamie Foxx), un militare in carriera che con tenacia da mastino e un irriducibile nazionalismo comanda il Plotone sorveglianza ed acquisizione obiettivi. E il tenente colonnello Kazinski (il Premio Oscar Chris Cooper), ansioso di scatenare la sua macchina omicida su un nemico sul quale può avere facilmente la meglio.

Ma non viene raccontato solamente l'aspetto bellicoso: non vengono mostrate solo le battaglie, i pozzi di petrolio dati alle fiamme: la vita del marine è raccontata anche nella sua dimensionepiù personale, all'interno del campo, quando non si combatte, facendo vedere i modi con i quali un soldato cerca di vincere la solitudine e la lontananza da casa: ecco partite di football improvvisate con addosso le divise e le maschere antigas, l'attesa per ricevere lettere e foto di mogli e fidanzate, ma anche materiale porno, i combattimenti organizzati utilizzando gli scorpioni trovati nel deserto, con relative scommesse e tifo da stadio da parte dei soldati, le feste di Natale dove tutti si ubriacano. Da un lato ci sono i "nonni" che organizzano scherzi anche molto duri alle nuove reclute, ma dall'altro lato si sviluppano legami di solida amicizia, coraggiosa lealtà e cameratismo a tutta prova, una sorta di fratellanza tra "jarhead" che si sono giurati fedeltà eterna.

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