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Biennale di Venezia: Gerima e Portabella Presidenti Giurie

25/03/2009
Il regista etiope (e statunitense) Haile Gerima – figura guida del cinema africano e "padre fondatore" di quello indipendente afro-americano, autore del film africano più premiato nella storia, Teza, Premio Speciale della Giuria all’ultima Mostra di Venezia – e il maestro del cinema indipendente spagnolo Pere Portabella – autore dello straordinario Il silenzio prima di Bach (Die Stille vor Bach), presentato nel 2007 a Venezia e divenuto uno dei più grandi successi del circuito europeo d'essai – saranno, alla 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2009, i presidenti delle Giurie internazionali rispettivamente del Premio Venezia Opera Prima (Haile Gerima), e della sezione Orizzonti (Pere Portabella). La 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta, avrà luogo dal 2 al 12 settembre, sotto la direzione di Marco Müller.

La giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima presieduta da Haile Gerima assegnerà senza possibilità di ex-aequo, fra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni della Mostra, il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima (Luigi De Laurentiis), nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.

La giuria internazionale di Orizzonti, presieduta da Pere Portabella, assegnerà per i lungometraggi di questa Sezione, dedicata alle nuove correnti del cinema mondiale, il Premio Orizzonti e il Premio Orizzonti Doc.

Haile Gerima e Pere Portabella sono due delle personalità più rilevanti e singolari del panorama cinematografico contemporaneo.

Maestro riconosciuto del cinema africano e figura guida del cinema indipendente Black e African-American, da oltre 40 anni attivo negli Stati Uniti ma anche in Etiopia, Haile Gerima ha indagato attraverso il cinema l’identità della cultura del continente africano, anche nella diaspora, i disastri del colonialismo e gli orrori dello schiavismo. Non a caso Sankofa (1993), prima opera di un regista nero sullo schiavismo e titolo di riferimento per tutta la comunità afro-americana, significa “guardare al passato per andare avanti”. Il suo ultimo capolavoro Teza ("Rugiada", che arriverà sugli schermi italiani il 27 marzo distribuito dalla Ripley’s Film), presentato in prima mondiale alla Mostra di Venezia 2008 e subito acclamato dalla critica, passerà alla storia come la pellicola africana più premiata. Il film si è aggiudicato a Venezia il Premio Speciale della Giuria, l’Osella per la migliore sceneggiatura (e, tra i premi paralleli, il Premio "Cinema for Unicef"). L’ultimo riconoscimento conquistato in ordine di tempo è stato lo Stallone d'Oro di Yenenga, il primo premio del Festpaco, lo storico festival panafricano del cinema e della televisione di Ouagadougou (nel Burkina Faso). In precedenza Teza aveva raccolto altri prestigiosi premi. Aveva trionfato alle Giornate di Cartagine, il festival di riferimento per il cinema arabo e africano, aggiudicandosi il Tanit d’oro del miglior film, ma anche il Premio migliore sceneggiatura, quello per la migliore fotografia, quello per la migliore musica e la coppa del migliore attore non protagonista - ben cinque riconoscimenti, dunque, fatto mai accaduto nella storia del più antico e più importante festival del continente. Tra i maggiori premi ottenuti internazionalmente c'è il Gran Premio Liocorno d’oro al Festival Internazionale del Film di Amiens 2008. Dopo la presentazione veneziana Teza è stato inoltre tra i titoli della Selezione Ufficiale al Festival di Toronto 2008.

Figura fondamentale del cinema indipendente spagnolo fin dagli anni ‘50, Pere Portabella ha realizzato opere che testimoniano la sua costante ricerca di nuove forme espressive, tutte in diversi modi radicate nella cultura d'avanguardia. E' tornato una volta ancora alla ribalta internazionale nel 2007 con Il silenzio prima di Bach (Die Stille vor Bach), presentato a Venezia nella Sezioni Orizzonti, suo ottavo lungometraggio in cinquant’anni di carriera cinematografica, il cui successo nei cinema d’essai è poi sfociata in una straordinaria "personale" al MoMA di New York.

Nel 1961 - in pieno regime franchista - Portabella produce Viridiana di Luis Buñuel (Palma d’Oro al Festival di Cannes) e per questo è costretto all’esilio in Italia. Qui produce La carrozzella (El Cochecito) di Marco Ferreri (1960) e realizza insieme a Francesco Rosi la sceneggiatura de Il momento della verità (1965). Tornato in Spagna arriveranno i suoi lavori da regista, tutti percorsi dalle medesime istanze: scardinare la linearità narrativa, mirando a un cinema di quadri scenici, che provocano shock emozionali nello spettatore - la sua è la più importante esperienza moderna di cinema come "montaggio delle attrazioni". La sua ultima pellicola è Mudanza (2008), lavoro di 20 minuti, dedicato al poeta Federico Garcia Lorca, che sarà presentato in anteprima alla 66. Mostra nella sezione “Eventi-Orizzonti”.

Note biografiche:

Haile Gerima (Presidente della Giuria del Premio Venezia Opera Prima)

Nato il 4 marzo 1946 a Gondar, Etiopia, quarto di dieci figli. La madre era una maestra di scuola, il padre uno scrittore e produttore teatrale. Da ragazzo Gerima ha studiato recitazione nella troupe teatrale del padre, specializzata in opere storiche della cultura tradizionale etiope. Nel 1967 Gerima è negli USA per studiare teatro alla Chicago's Godman School of Drama, ma si rende presto conto che le commedie che vede mancano tutte di una presenza nera, oppure la prevedono in ruoli subordinati. “A Chicago il teatro è tutto bianco, tutti i ruoli sono per i bianchi”. Nel 1969 si sposta all’Università di California (UCLA), la prestigiosa scuola di cinema di Los Angeles. È preso dall’influenza del Black Power Movement che nasce a quell’epoca. “È stato per me il periodo migliore per venire in America, il Movimento nero mi ha fatto uscire dalla mia sottomessa posizione coloniale. Da allora ho sviluppato il tema del ritorno, del viaggio, tutti i miei film sono sul ritorno. Ho un grosso debito verso quel periodo della storia afroamericana”. I suoi primi lavori sono tutti prodotti durante i suoi primi anni all’UCLA. Nel 1971 realizza il suo primo film Hour Glass e l’anno seguente Child of Resistance.

Nel 1976 ritorna in Africa per girare Harvest: 3000 Years, in cui denuncia le condizioni di vita feudali dei contadini etiopi, che ottiene il Gran Premio della Giuria / Pardo d’argento a Locarno e che trent’anni dopo, nel 2006, viene presentato nella versione restaurata da Martin Scorsese nella sezione Cannes Classics. Sempre nel 1976, inizia l’insegnamento alla Howard University (Dipartimento Radio Televisione e Cinema) di Washington, la più grande università afroamericana degli USA, dove per tanti anni e ancora oggi lascia la sua impronta su molti giovani filmmakers, nel segno dell’esplorazione di storie di diaspora africana dal punto di vista africano, correttivo delle storie di schiavitù e delle storie di gente nera come raccontati dal cinema hollywoodiano e commerciale. Dopo aver realizzato il documentario Wilmington, Gerima, nel tentativo di porre rimedio al disequilibrio nel sistema di distribuzione, fonda nel 1982 la Mypheduh Films (MFI), che distribuisce i suoi film successivi (Ashes and Embers, After Winter: Sterling Brown, Sankofa, Imperfect Journey e Adwa) e quelli di altri cineasti afroamericani o di origine africana. Con lo stesso intento, nel 1996 Gerima apre anche il Sankofa Video Bookstore. L’autoproduzione e l’autodistribuzione fanno di Gerima un vero regista indipendente e militante: in questo modo ha potuto mantenere il controllo sul contenuto dei suoi film senza cedere a formule dettate da Hollywood. E’ del 2008 il capolavoro Teza, Premio Speciale della Giuria alla Mostra di Venezia e vincitore di numerosi premi nei festival internazionali come lo Stallone d’Oro di Yenenga, il primo premio del Festpaco, lo storico festival panafricano del cinema e della televisione di Ouagadougou (nel Burkina Faso). In precedenza Teza aveva trionfato alle Giornate di Cartagine, il festival di riferimento per il cinema arabo e africano, aggiudicandosi il Tanit d’oro del miglior film, ma anche il Premio migliore sceneggiatura, quello per la migliore fotografia, quello per la migliore musica e la coppa del migliore attore non protagonista - ben cinque riconoscimenti, dunque, fatto mai accaduto nella storia del più antico e più importante festival del continente. Tra i maggiori premi ottenuti internazionalmente c'è il Gran Premio Liocorno d’oro al Festival Internazionale del Film di Amiens 2008. Dopo la presentazione veneziana Teza è stato inoltre tra i titoli della Selezione Ufficiale al Festival di Toronto 2008.

Pere Portabella (Presidente Giuria Orizzonti)

Fin dagli anni '60, Pere Portabella (1927, Figueres, Girona) si è infatti impegnato nei movimenti contro la dittatura di Franco e a supporto della libertà democratiche e civili. Nel 1977 è stato eletto senatore nelle prime elezioni democratiche, e partecipa alla redazione della Costituzione spagnola (1978). Dal 2001 presiede la Fundación Alternativas. Prima di lavorare come regista, Pere Portabella è stato una delle presenze più significative per lo sviluppo del Nuovo Cinema Spagnolo sin dalla fine degli anni ‘50. Con Films 59, la società che ha creato nel 1959, ha prodotto alcune delle pellicole più emblematiche della storia del cinema di quel paese: Los Golfos di Carlos Saura (1959), La carrozzella (El Cochecito) di Marco Ferreri (1960) e Viridiana di Luis Buñuel (1961). Costretto a trasferirsi in Italia a seguito dello scandalo provocato da quest’ultimo film, firma nel 1964 insieme a Francesco Rosi la sceneggiatura de Il momento della verità (1964), il film sulle corride che Portabella, tornato in Spagna, produce nello stesso anni. Spinto dal poeta Joan Brossa, debutta alla regia nel 1967 con il mediometraggio No contéis con los dedos, e l'anno seguente è la volta del suo primo lungometraggio, Nocturn 29 interpretato da Lucia Bosé. Il successivo Vampir Cuadeduc (1970), è un’opera chiave nella sua filmografia. Portabella, invitato a New York per presentare il film al MoMA, non viene autorizzato dal regime a uscire dalla Spagna. Vampir e il successivo Umbracle (1972), rappresentano momenti di rottura radicale nell'ambito della produzione di quegli anni e lo impongono tra gli sguardi più originali del cinema underground e d'avanguardia. Un lungo intervallo intercorrerà fra Informe General del 1976 e il film successivo: torna alla regia solo nel 1989 con El pont de Varsòvia. Nel 2001, i suoi film diventano parte della collezione del Museo di Arte Contemporanea di Barcellona (MACBA). Nel 2002 è l’unico artista spagnolo invitato a Documenta 11 a Kassel. Nel 2003, il Centro Pompidou organizza un omaggio a Portabella e acquisisce alcuni dei suoi film per le proprie collezioni cinema. Filadelfia, Baltimora, Chicago e New York organizzano rassegne, il BAFICI (Buenos Aires) e la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro organizzano sue retrospettive. Il suo ultimo film, Il silenzio prima di Bach (Die Stille vor Bach), selezionato nel 2007 per il concorso Orizzonti alla 64. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, ha avuto un grande successo e dopo l'anteprima veneziana è stato presentato in numerosi festival e cinema d'essai in tutto il mondo, dalla Spagna all'Olanda, dal Messico alla Corea, dalla Germania alla Nuova Zelanda. Il MoMa di New York organizza nel 2007 una retrospettiva completa della sua opera.

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