Reggio Emilia celebra la giornata sull’acqua
E ai banchi della sala ecco sedere una classe prima della scuola secondaria di primo grado della Scuola Aosta, giunti al termine di un percorso di educazione ambientale.
“Acqua buona è quella che usiamo per irrigare, produrre e bere – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia – acqua cattiva è quella della troppa pioggia, dalla quale ci dobbiamo difendere sempre con l’attività dei consorzi di bonifica o dei reflui che dobbiamo rendere il meno inquinanti possibili”.
Ecco, quindi nelle tre direttrici di acqua Secchia, Crostolo e Enza, esempi con i quali Reggio Emilia eccelle nel panorama nazionale. “I ragazzi – ha detto Domenico Turazza, direttore del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia rivolgendosi alla platea di studenti e esponenti delle associazioni agricole – devono essere partecipi di questa sfida. In campo i migliori esempi”. Pietro Torri del medesimo ente ha, quindi, illustrato esempi di produzione idroelettrica su impianti di bonifica, nel rispetto però dell’equilibrio ambientale. E di un uso plurimo delle acque sullo storico Canale d’Enza hanno parlato Emilio Bertolini, presidente, e Raffaele Monica della Bonifica Bentivoglio Enza: stupore in sala ad apprendere che, oggi, uomini lavorano su un Canale realizzato 30 anni prima della scoperta dell’America e che tanto beneficio porta alla Valdenza. Dove il fiume, ha illustrato con un emblematico video, fa ancora paura quando è in piena come il 20 gennaio.
Problema Crostolo: le acque, che nel tratto montano del torrente sono di qualità buona, peggiorano alla foce, perché dentro vi scolano gli scarichi, pur ben depurati, delle città e delle numerose località della pianura reggiana. Che fare? Ecco il nuovo progetto realizzato da numerosi enti: si preleva acqua dal fiume Secchia e, come avvenuto in via sperimentale il 12 settembre dell’anno scorso, la si immette in circolo”. “L’obiettivo? – ha spiegato Attilio Giacobbe della Provincia di Reggio Emilia – è il miglioramento dello stato ecologico ed ambientale del torrente”.
Vincenzo Iotti di Enìa SpA, ha illustrato l’articolato progetto per il riutilizzo agronomico delle acque di depurazione trattate a Mancasale.
“E’ anche con questi progetti – ha concluso Alfredo Gennari, soddisfatto dei lavori sulla giornata sull’acqua – che la nostra provincia mette in campo il meglio di sé. Ma non possiamo abbassare la guardia. Ce lo chiede il nostro futuro”.
Non ultimo, agli studenti è stato illustrato, anche il progetto reggiano per la costruzione di pozzi in Tanzania, grazie ai tappi di plastica raccolti dagli studenti. Già due sono entrati in funzione.
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