“In Veneto e’ preallarme siccita’ - gia’ grave, invece, la situazione nell’area del Delta del Po”
05/07/2006
“Non si può ancora dichiarare lo stato d’emergenza idrica nel Veneto, anche se la situazione è allarmante e dovrà essere continuamente monitorata per evitare che si perda gran parte delle produzioni agricole”: così commenta Antonio Tomezzoli, Presidente dell’Unione Veneta Bonifiche, l’odierna situazione idrica nella regione, di giorno in giorno sempre più preoccupante a causa della mancanza di precipitazioni. Tomezzoli torna a sottolineare la gravità di quanto sta accadendo nel Delta Polesano, dove anche quest’anno si registra una grave insufficienza idrica del fiume Po, a seguito delle scarse precipitazioni, in maggio e giugno, su Piemonte e Lombardia, cui si sono aggiunti l’improvviso abbassamento delle temperature in quota, che ha bloccato lo scioglimento delle nevi e l’invasamento delle acque nei bacini idroelettrici montani.
L’insufficiente portata in alveo provoca il devastante fenomeno di risalita del cuneo salino verso l’entroterra per oltre venti chilometri, rendendo impossibile il prelievo delle acque e costituendo un pericolo per la contaminazione delle falde.
“Nonostante l’impegno dei Consorzi di Bonifica, impegnati a garantire al meglio le scarse disponibilità idriche, già il 50% delle colture risicole è andato perduto – conclude Tomezzoli – . Per risolvere l’insufficienza idrica del Po, così come, ad esempio, gli strutturali problemi del Piave, si deve procedere con la creazione di invasi in pianura, in grado di immagazzinare l’acqua da distribuire nei momenti di siccità”.
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