Registrazione informatica: nuovi problemi per le imprese
“Avevamo già avuto modo nei giorni scorsi –prosegue Miotto- di denunciare l’assurdità di aver cancellato nell’artigianato la rappresentanza territoriale dei lavoratori, nata sulla base della contrattazione collettiva. Un motivo già sufficiente per chiedere il blocco immediato della circolare in questione a fronte anche della presa di posizione della stessa Direzione regionale dell’INAIL del veneto che ha ribadito la positività di questa esperienza”.
“Ora ci troviamo di fronte ad una ulteriore svarione che riteniamo sia la classica goccia che fa traboccare il vaso della sopportazione”.
Di cosa si tratta? Entro il 16 maggio prossimo tutte le imprese dovranno segnalare l’esistenza del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza tramite comunicazione on line accessibile dal sito dell'Istituto attraverso Punto Cliente. Naturalmente non tutte le imprese hanno al loro interno tale figura: tra queste le imprese artigiane sopra i 15 dipendenti (circa 3mila 500 imprese solo nella nostra Regione), e moltissime piccole e medie imprese industriali e del commercio. Questa assenza, che non è una vera e propria inadempienza come la mancata comunicazione della presenza del rappresentante, punita con una sanzione di 500 euro, ma una condizione di fatto prevista, dato che il Decreto legislativo del 9 aprile 2008 n. 81 prevede che queste imprese sanino la posizione contribuendo ad un fondo nazionale per un importo pari a due ore di lavoro per ogni dipendente.
Da qui l’inghippo.
Il programma on line non prevede l’opzione della comunicazione in assenza del rappresentante sindacale della sicurezza.
“Di fatto –sottolinea Miotto- già il pagamento ad un fondo nazionale è di per se disdicevole, considerato che la rappresentanza sindacale nei Paesi “moderni” è assolutamente libera, diventa insopportabile quando un sistema informatico impone a migliaia di imprese di essere inadempienti e quindi soggette alla sanzione di 500 €. Non sappiamo se ridere o piangere di fronte a questo ulteriore mostro burocratico/amministativo. Chiediamo pertanto come Confartigianato di bloccare tutta la procedura e di chiarire definitivamente le questioni ancora irrisolte”.
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