Alviti Vertigo
Cristiano e Patrizio Alviti espongono a Venezia durante la 53. Esposizione Internazionale d’Arte con la mostra “Alviti Vertigo”: sculture e dipinti a cura di Philippe Daverio, presso il Complesso Monumentale di Santa Maria Gloriosa dei Frari, Cortile dei Fiorentini, sede dell’Archivio di Stato di Venezia, dal 7 giugno al 7 agosto 2009. Aspettando la Biennale, Cristiano e Patrizio Alviti presentano in anteprima gli studi preparatori delle opere che saranno in mostra all’Archivio di Stato veneziano, offrendo al pubblico l’occasione unica ed eccezionale di pregustare le novità del loro lavoro.
Promossa dal MIBAC – Direzione Generale per i beni librari, gli istituti culturali e il diritto d’autore, prodotta dalla Galleria STUDIO MIC e organizzata dall’associazione MIA-Meet in Art, la mostra degli studi è allestita nelle magnifiche Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, dal 12 febbraio al 29 marzo 2009 (ingresso al pubblico dal Museo Correr), La mostra alla Biblioteca Nazionale Marciana è la narrazione della molteplicità e della potenzialità dell’indagine artistica di Cristiano e Patrizio Alviti la cui sintesi sarà poi visibile nelle opere finali di grandi dimensioni: 7 sculture e 12 quadri.
Gli studi, rappresentano un programma, un appunto di idee, il tramite con il quale vengono trasferite le emozioni, l’impulsività e la tracotanza delle creazioni in uno stato compiuto. Studi di una bellezza forte e squilibrata, in quanto proiezioni e in parte rivelazioni di quello che sarà il prodotto finale, ma proprio per questo affascinanti. L’esposizione degli studi si compone di 10 bozzetti in bronzo e di circa 50 acquarelli su carta e cartoni.
I bozzetti in bronzo di Cristiano Alviti fanno parte della serie inedita di sculture intitolate “I Giganti” insieme ai cartoni preparatori, realizzati con carta e matita acquarellati con cemento, a cui si aggiungono incollaggi di carta velina. I Giganti rappresentano corpi bloccati dallo spazio che li contiene, sia questo il foglio, il bronzo. In essi i corpi sembrano animi graffiati ma non distrutti; strutture che imprigionano potenzialità soffocate. Nel Gigante viene provocatoriamente inteso tutto il noi - materia , psiche e mondo sensibile - mentre l’esistenza è il fuori, è lo spazio in cui esso soffoca.
Gli acquarelli di Patrizio Alviti, invece, rappresentano il complesso universo della Donna attraverso la raffigurazione di un nudo descritto in miscele di linee, curve e colori acquarellati: l’armonia traspirante dalla luce e l’ignoto presente in ognuno di noi con le ombre che annullano le sagome.
Le posizioni raffigurate sono spontanee, spesso involontarie, posture che rispecchiano stati d’animo e sentimenti, pose che descrivono ed esprimono difformi aspetti della natura del carattere femminile. Ogni opera è concepita come l’istantanea di un’emozione, uno scatto all’interno del fluire del movimento della vita, che fissa l’immagine della bellezza trasformandola da qualcosa di effimero e transitorio in qualcosa di permanente.
Artisti autodidatti, i fratelli Alviti espongono dal 2003 quasi unicamente in mostre personali in Italia e all’estero e collaborano con Enti ed Istituzioni pubbliche e private. Realizzano progetti su commissione ed hanno già al loro attivo la progettazione e la realizzazione di opere monumentali per il Comune di Roma.
Il desiderio di sfruttare le conoscenze tecniche per una ricerca pittorica indipendente, svincolata dalle ricerche di mercato, li ha portati a perseguire unicamente la loro necessità interiore con totale indipendenza espressiva.
Terminata la fase eclettica di sperimentazione, Cristiano e Patrizio decidono di abbracciare la figurazione ed i materiali classici seguendo l’idea di non poter rinnegare, nella scultura, l’essenza classica. Nati a Roma, le opere storiche alimentano infatti giornalmente la loro ricerca artistica.
Il loro percorso si sviluppa sin dall’inizio in simbiosi, parallelo e complementare nel processo di creazione ma sta approdando oggi, per la prima volta, ad una specializzazione reciproca: prevalentemente dipinti e opere bidimensionali, Patrizio, e soprattutto sculture anche di notevoli dimensioni, Cristiano.
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