Ance e Confindustria Veneto sul Piano Casa
“La legge – commenta Stefano Pelliciari, presidente di Ance Veneto – ha carattere straordinario e deve intervenire a sostegno di un’economia caratterizzata da altrettanta straordinarietà. L’efficacia del provvedimento dipende dai tempi brevi entro i quali potranno essere utilizzate queste opportunità. L’iter di autorizzazione per i nuovi interventi deve essere rapido e con regole certe, anche da parte dei Comuni”.
“L’occasione – continua Pelliciari – è propizia se accompagnata da una rinnovata valorizzazione urbanistica della città e del paesaggio. A integrazione del testo del Pdl regionale abbiamo proposto di consentire gli aumenti volumetrici solo per gli edifici esistenti, purché ultimati entro il 31 dicembre 2008. A testimonianza della necessità che avvertiamo di fissare dei paletti al fine di far rientrare gli effetti della legge entro limiti ben precisi. Abbiamo proposto, inoltre, di consentire, nei casi di demolizione, la ricostruzione anche su area diversa, purché la classificazione della nuova area sia coerente sotto il profilo della destinazione di zona attribuita dagli strumenti urbanistici, rispetto alle caratteristiche funzionali del fabbricato risultante dalla ricostruzione. Si tratterebbe di un provvedimento, soprattutto in considerazione dei fabbricati industriali, che consentirebbe di riprogettare e razionalizzare le aree produttive delle nostre città. Argomento, quest’ultimo, di cui si parla da tempo”.
Anche per Confindustria Veneto, il fattore essenziale al quale bisogna porre la massima attenzione si chiama tempo. La Giunta Regionale – si legge nella nota rilasciata dall’associazione degli industriali e condivisa con Ance – si è dimostrata lungimirante e coraggiosa nel pensare e proporre il provvedimento prima degli altri. Sono scelte come questa che ci fanno meritare il titolo di “laboratorio d’Italia” . Anche alla luce dell’accordo raggiunto ieri sera tra Governo e Regioni, il coraggio del Veneto viene premiato; prova ne sia la possibilità per le Regioni di andare oltre il tetto minimo fissato a livello nazionale e di incentivare con opportune premialità la riqualificazione di aree urbane degradate.
Il Progetto di legge del Veneto già si muove in questa direzione. Non si limita, infatti, a rilanciare il settore edilizio ma punta a cogliere l’occasione per rendere le nostre città più belle e a misura d’uomo, dimostrando così di averci visto giusto.
L’intervento è straordinario: serve ora, subito. Non avrebbe alcun senso bloccarlo per mesi in Consiglio Regionale con la beffa finale di averlo pensato per primi e realizzato per ultimi. L’appello di Confindustria Veneto è quindi volto a fare presto, ascoltando tutti, inserendo tutte le proposte intelligenti e migliorative che la società civile e la politica sapranno indicare ma arrivando, alla fine, a decidere.
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