Inflazione: con -11,4% è piena deflazione in campagna
Il record della riduzione si è verificato - precisa la Coldiretti - per i cereali con un crollo dei prezzi alla produzione del 46,4 per cento rispetto allo scorso anno a marzo, ma un forte calo delle quotazioni alla produzione - continua la Coldiretti - si è registrato anche per vini e oli di oliva che, su base annua, hanno fatto segnare in campagna drammatiche riduzioni, rispettivamente, del 26,2 per cento e del 24,6 per cento. Un flessione rilevante tra i prodotti di allevamento è accusata dal latte (- 11,1 per cento) e dai suini (- 9,4 per cento).
Le tendenze registrate in campagna non si sono trasferite al consumo dove - denuncia la Coldiretti - i prezzi per l’alimentare secondo l’Istat continuano ad aumentare su base annua ad un tasso del 3 per cento è quasi il triplo di quello dell’inflazione media dell’1,2 per cento. Un differenziale che è costato agli italiani 300 milioni di euro in un solo mese che sono il risultato di inefficienze e speculazioni. Gli italiani spendono 205 miliardi all'anno in alimenti e bevande (141 miliardi in famiglia e 64 fuori) che rappresentano ben il 19 per cento della spesa familiare ed è quindi necessario - precisa la Coldiretti - interrompere un trend che impoverisce cittadini e imprese agricole in un difficile momento di crisi economica. 'aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo - sottolinea la Coldiretti - conferma la presenza di forti distorsioni esistenti nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola, che danneggiano imprese agricole e consumatori.
Scandalosi - denuncia la Coldiretti – continuano ad essere i casi della pasta e quelli di latte e formaggi che registrano rispettivamente un aumento del 11 per cento e del 2,2 per cento nonostante si sia verificato un vero crollo alla produzione per le quotazioni della materie prime che rischia di far chiudere aziende agricole e stalle che non riesocno piu’ a coprire i costi di produzione.
L'aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo - sostiene la Coldiretti - conferma la presenza di forti distorsioni esistenti nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola, che danneggiano imprese agricole e consumatori. I prezzi - continua la Coldiretti - aumentano quindi in media quasi cinque volte dal campo alla tavola e esistono dunque ampi margini da recuperare, con piu' efficienza, concorrenza e trasparenza, per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica. E’ necessario quindi riorganizzare le filiere agroalimentari con un forte investimento su consorzi agrari e sulle cooperative che sono il perno sul quale ruota il progetto della Coldiretti per una filiera tutta agricola, tutta italiana e firmata dagli agricoltori.