21° Indagine congiunturale su occupazione artigianato veneto
A trascinare verso il basso il risultato aggregato sono state le imprese del settore edile -8%, della ceramica chimica e plastica -4,8%, della moda e del legno ed arredo entrambe con un -4%. Mentre hanno “tenuto” i settori dei servizi alla persona -1,5%, dell’alimentare -1,9% e per certi versi, anche la meccanica -2,3%. Unica nota positiva il comparto dei trasporti +1,8% che però, nell’arco dei dodici mesi ha visto ridursi di quasi 5 punti percentuali il numero delle imprese. L’apparente contrasto tra i due dati è in realtà spiegato da un processo aggregativo in atto nel settore da alcuni sia per motivi economici che legislativi.
“Un così accentuato calo dell’occupazionale nel mondo artigiano -commenta Claudio Miotto, presidente della Confartigianato del Veneto- è per diversi aspetti una pessima notizia. Primo mina alle fondamenta il valore, la ricchezza, la flessibilità delle nostre imprese che si fondano sulle capacità e professionalità del capitale umano che collabora al fianco dell’imprenditore; secondo, perché, non ci stancheremo mai di sottolinearlo, parliamo di occupazione dipendente di qualità: quasi sempre a tempo indeterminato, professionalizzante e, di norma, molto vicino a casa con un alto valore sociale quindi, terzo è il segnale che non abbiamo fatto abbastanza per tutelare questo patrimonio”.
“Dai dati emerge la fotografia di un settore in forte difficoltà –prosegue Miotto-. Infatti l’anno era già iniziato male, con un calo di 1,3 punti nel primo semestre, situazione decisamente peggiorata nel secondo. Il dato sull’occupazione è per giunta omogeneo a quello sul numero di imprese, che l’anno scorso sono diminuite per la prima volta nell’ultimo decennio dello -0,57%. In sostanza, l’artigianato ha reagito con preoccupante reattività alle difficoltà che si sono registrate da settembre nell’economia, e che disturbano tuttora pesantemente lo scenario. Perciò siamo fortemente preoccupati sia per la vastità che per l’intensità del fenomeno”.
“La salvaguardia dell’occupazione deve essere l’obiettivo principale –conclude Miotto- per questo siamo soddisfatti dell’accordo siglato il 30 marzo scorso in Regione per l’utilizzo della CIGS in deroga nel corso del 2009, tra l’altro unica esperienza oggi in Italia calibrata sulla piccola impresa, che vede l’intreccio tra disoccupazione e CIGS in deroga”. “Ovviamente siccome le risorse già messe a disposizione saranno sufficienti solo per i primi mesi dell’anno, è fondamentale che il Governo acceleri, nel frattempo, la messa a disposizione del Veneto di tutti i 120 milioni di euro richiesti dalla Regione per il 2009”.