«Stili e interpreti»
Il concerto sarà replicato domenica 9 luglio alle ore 11.00 a sostegno dell’Associazione ABO (per l’Applicazione delle Biotecnologie in Oncologia), cui sarà devoluto l’incasso.
La Messa KV 167, composta a Salisburgo nel 1773 per la festa della Santissima Trinità, è l’unica scritta da Mozart per coro e orchestra, senza soli. La composizione, fra i più bei lavori giovanili di Mozart, rispecchia le rigorose prescrizioni del conte Colloredo, eletto un anno prima arcivescovo di Salisburgo: è solenne nella strumentazione, ma breve nella durata, imposizione che obbligò il giovane Mozart a un notevole e riuscitissimo sforzo di unità formale.
Presentato al Festival di Leeds nel 1907, Toward the Unknown Region appartiene alla produzione giovanile di Vaughan Williams, che rivelò come personalità di punta della sua generazione. Il testo del poeta americano Walt Whitman, delicata e vertiginosa riflessione sullo sconosciuto infinito che si apre all’uomo dopo la morte, è intonato da Vaughan Williams con ritmo semplice e fluido e melodicità corale ininterrotta ed eloquente.
La sinfonia KV 124, composta nel febbraio del 1772, è una delle 8 sinfonie scritte dal giovane Mozart a Salisburgo nei mesi intercorsi tra il secondo e il terzo viaggio in Italia, segnati dalle commissioni milanesi del Mitridate KV 87 e del Lucio Silla KV 135 (recentemente ascoltato alla Fenice nell’ambito della stagione lirica). Tanto in questo lavoro quanto nella di poco successiva sinfonia del Lucio Silla è evidente la coesistenza nello stile del sedicenne Mozart di influenze italiane e di un più denso linguaggio sinfonico di origine austro-tedesca.
Il Concerto per clarinetto KV 622, composto a Vienna per il clarinettista Anton Stadler, è l’ultimo concerto scritto da Mozart, fra Die Zauberflöte KV 620 e il Requiem KV 626. La levigatezza della scrittura orchestrale e timbrica, le ampie dimensioni dei singoli movimenti, la densità contrappuntistica e la stupefacente sensibilità melodica e cromatica, tutti caratteri tipici dell’ultimo Mozart, si accompagnano a una straordinaria conoscenza dello strumento, di cui Mozart sfrutta con efficacia i vari registri, dando modo all’esecutore di dimostrare le proprie capacità nel cantabile più spiegato come nei passi più impervi di agilità.
SIR NEVILLE MARRINER
Dopo aver iniziato la carriera musicale come violinista in formazioni cameristiche e presso la London Symphony Orchestra, fonda nel 1959 l’Academy of St. Martin in the Fields di cui è inizialmente primo violino e Konzertmeister. Studia nel frattempo direzione d’orchestra con Pierre Monteux e nel 1969 si afferma a livello internazionale come direttore principale della Los Angeles Chamber Orchestra (fino al 1979), e in seguito della Minnesota Orchestra e dell’Orchestra della Radio di Stoccarda. Prosegue intanto un’intensa attività concertistica e discografica con l’Academy of St. Martin-in-the-Fields, e debutta in campo operistico con Le nozze di Figaro al Festival di Aix-en-Provence. Ospite regolare di alcune fra le orchestra sinfoniche più prestigiose d’Europa, Stati Uniti ed Asia, è stato direttore musicale ed artistico della colonna sonora del film Amadeus. Insignito del titolo di baronetto e dell’Ordre des Arts et Lettres del Ministero della Cultura francese, nel 1994 ha ottenuto con l’Academy of St. Martin-in-the-Fields il Queen’s Award for Export Achievement. Ha tenuto numerosi concerti al Teatro La Fenice.
ANDREW MARRINER
Attivo come solista e come camerista in Europa ed Australia, è primo clarinetto della London Symphony e dell’Academy of St Martin in the Fields. Ha suonato più volte come clarinetto solista con direttori quali Sir Colin Davis, Mstislav Rostropovich, Michael Tilson Thomas, André Previn, Richard Hickox e Leonard Bernstein, oltre che con il padre Sir Neville Marriner. Ha collaborato con diversi ensemble da camera, tra cui l’Albion Ensemble, l’Academy Chamber Ensemble ed i quartetti d’archi Chilingirian, Lindsay, Endellion, Moscow, Warsaw, Orlando, Sine Nomine e Alberni. Ha collaborato con artisti quali András Schiff, Lynn Harrell, Sandor Vegh, George Malcolm e Vlado Perlemuter. Ha suonato prime mondiali di lavori scritti appositamente per lui da John Tavener, Robin Holloway e Dominic Muldowney. Ha suonato il Concerto KV 622 con la London Symphony diretta da Antonio Pappano e, nel corso di una tournée in Italia, alla Scala di Milano diretto da Sir Colin Davis.
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