E’ stata davvero una serata ricca di emozioni quella del Bisato di primavera, che ha visto abbinare questa volta le pietanze approntate al ristorante Ai tre canai di Marano Lagunare (Ud), dallo chef Giorgio Dal Forno, ai vini della giovane azienda vinicola Castello di Buttrio (Ud) della famiglia di Marco Felluga. Rappresentata dalla titolare, Alessandra Felluga. Nell’occasione il sindaco di Marano, Graziano Pizzimenti, ha voluto annunciare che, su iniziativa della Compagnia del bisato, il Comune ha adottato il disciplinare della DECO, la Denominazione di origine comunale la quale riconosce i piatti tipici locali come etichetta del territorio e della sua gente. La DECO è nata da un’idea di Luigi Veronelli, e fu sostenuta sin dall’inizio dall’ANCI, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani. E in diverse realtà della Penisola, anche del Friuli Venezia Giulia, già contraddistingue pietanze di pregio con le quali da secoli si identifica la popolazione locale. E che fungono da portavoce delle comunità nei confronti degli ospiti, dei visitatori, dei turisti. Nel caso di Marano Lagunare, come ha anticipato il sindaco, è facile pensare che il bisato in speo, riscoperto da Dal Forno e dalla Compagnia del bisato attualmente guidata dal presidente della stampa agricola del Friuli Venezia Giulia, Carlo Morandini, sarà in pool position per questo riconoscimento. Com’è intuibile che il bisato in speo potrà essere affiancato da altre pietanze di pesce. O a base di cacciagione di laguna. Ovviamente qualora ne sia consentita la cattura. Piatti che potranno essere indicati dagli stessi maranesi. Pizzimenti ha avuto poi parole di apprezzamento per l’impegno dello chef Dal Forno per la valorizzazione dei piatti rivieraschi, e per la Compagnia, per la tenacia con la quale propugna e propone le ricchezze peculiari della Riviera friulana. Alla serata, presentata dal priore della polenta, Silvano Bertossi, c’era anche la sorella di Isi Benini, indimenticato precursore della promozione agroalimentare friulana. Proprio assieme a Benini, Morandini, con lo chef Giovanni Gallinaro, organizzò nel 1980 una caccia al tesoro nell’azienda Russiz Superiore, a Capriva del Friuli (Go) realtà dalla quale trae origine l’azienda Castello di Buttrio. A chiusura della serata, su incarico del Duca dei vini friulani, Piero Villotta, Morandini, a sua volta nobile di quel sodalizio, ha consegnato allo chef Dal Forno una scherzosa pergamena che riconosce il pregio delle pietanze approntate al ristorante Ai tre canai. Tale riconoscimento è stato istituito dal neo Duca Villotta, per certificare i ristoranti di maggior pregio del Friuli Venezia Giulia. La pergamena si riferiva al precedente appuntamento al ristorante Ai tre canai, riservato ai piatti con la selvaggina di laguna. Il Bisato di primavera, ha permesso ai commensali di gustare il gustoso antipasto ‘moleca, il gamberetto di laguna fritti, con spuma di alici, colatura di pomodoro e frutto di cappero’, le delicate ‘tagliatelle di seppie con verdure al vapore e krakers al rosmarino’. Abbinati al Friulano 2007 Castello di Buttrio. Mentre le fragranti ‘capesante ai pistacchi con caprino alle erbette primaverili e spuma rossa del corallo’ e il ‘passato di go rivisitato con gamberi, vongole veraci e cozze Almar’, sono stati serviti con lo Chardonnay 2007. il profumato Cabernet 2007, sempre de Castello di Buttrio, ha assecondato adeguatamente il delizioso raviolone con ricotta e uova di quaglia con gamberi e salsa di crostacei. Conferma infine per il bisato in speo, affiancato con decisione dal Pignolo 2004, Castello di Buttrio. Un abbinamento che era già stato sperimentato con grande successo in occasione di una precedente serata con i vini delle aziende di Marco Felluga.
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