Influenza suina: giusta informazione per evitare allarmismi
29/04/2009
Una corretta informazione sull’influenza dei suini da parte degli organismi sanitari e delle istituzioni potrà evitare il ripetersi di situazioni difficili per il sistema agroalimentare italiano, e in particolare del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna. I quali hanno tra i biglietti da visita eccellenti proprio i prodotti dalle carni suine, ovvero i prosciutti. Questo appello del vicepresidente nazionale della stampa agricola, e presidente regionale dell’ARGA FVG, Carlo Morandini, vuole essere di auspicio per scongiurare il ripetersi delle campagne di stampa sensazionalistiche che hanno causato ingiustificatamente, nel recente passato, il crollo degli acquisti e del consumo delle carni avicole in occasione della diffusione del virus dell’aviaria. L’ingiustificato allarmismo rischierebbe stavolta, infatti, di mettere in difficoltà produzioni eccellenti e certificate come quelle dei Prosciutti San Daniele, Sauris, Parma. Spesso infatti, nella comunicazione, si rischia di dare troppo peso all’evolversi di notizie che non fanno altro, a volte, che sommarsi senza una sintesi corretta. Provocando così ingiustificati risvolti emotivi nei lettori. Anche nel caso dell’influenza suina, così come avrebbe dovuto essere per l’influenza aviaria, secondo Morandini occorre che la comunicazione, vista la delicatezza dell’argomento e degli effetti che essa potrebbe generare, sia trattata in maniera altamente professionale. Per esempio, occorre non perdere di vista il fatto che, come fu per l’aviaria, anche l’influenza suina si è sviluppata in situazioni ove le condizioni igienico sanitarie della società locale non sono adeguate, nè aggiornate rispetto alle conoscenze mediche e comportamentali dell’uomo moderno. Inoltre, non si deve dimenticare che l’influenza suina non si trasmette per via alimentare, bensì per contagio da vie aeree, come tutte le malattie da raffreddamento e influenzali. E soprattutto va ribadito che la filiera suinicola del Friuli Venezia Giulia, così come quella dell’Emilia Romagna che si avvale degli stessi supporti tecnico scientifici, è certificata a livello igienico sanitario e di qualità dal marchio AQuA, ideato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e del rispetto del quale è garante, con severi controlli, l’ERSA, l’Agenzia di sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia.
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