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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Restauri Palladiani 1980-2008

05/05/2009
Come costruiva Palladio? Quali erano i suoi materiali, le tecnologie, le soluzioni tecniche? In che misura i suoi edifici riutilizzano le strutture antiche preesistenti? Che impatto sulle tradizioni costruttive locali hanno le sue innovazioni formali?

Per restaurare consapevolmente gli edifici palladiani è indispensabile partire da una approfondita conoscenza materiale delle sue fabbriche. Per tale ragione il convegno Restauri palladiani 1980-2008. Conservazione e tutela (8 - 9 maggio 2009 a Vicenza, Palazzo Barbaran da Porto) vuole essere innanzitutto una verifica dello stato dell'arte delle conoscenze sulle tecniche costruttive palladiane emerse nel corso dei numerosi interventi di restauro, a quasi trent'anni dall'ultima verifica, realizzata in occasione delle celebrazioni per la morte di Palladio nel 1980.

A tale scopo il convegno, promosso dalla Direzione generale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto e dal Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio riunirà per due giorni a Vicenza tutti i protagonisti degli interventi di restauro sul patrimonio palladiano, coordinati da Ugo Soragni (direttore Regionale per i Beni Culturali e paesaggisti del Veneto), Mario Piana (docente all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia) e Guido Beltramini (direttore CISA Andrea Palladio).

Parlare di conservazione e tutela del patrimonio palladiano significa anche richiamare l'attenzione sui punti critici, sia in termini di singoli edifici in pericolo, sia in merito alla necessità inderogabile di proteggere anche i contesti in cui gli edifici si inseriscono, sotto la pressione di una urbanizzazione diffusa che nel Veneto sta spesso soffocando quei capolavori circondati da capannoni e villette.

Delle oltre cinquanta realizzazioni palladiane presenti in Veneto e Friuli non può essere taciuta la condizione grave e preoccupante in cui versano edifici importanti come villa Zeno a Cessalto, villa Cerato a Montecchio Precalcino e villa Chiericati a Vancimuglio. Altrettanto in pericolo sono realizzazioni minori, come i frammenti di villa Arnaldi a Meledo Alto, di villa Trissino a Meledo, e di villa Porto a Molina di Malo. Si tratta di "reliquie" di interventi palladiani mai completati, ma di estrema importanza storica, che proprio in quanto frammenti rischiano di essere dimenticati e divenire oggetto di trasformazioni pericolose. E' il caso di villa Arnaldi a Meledo Alto, dove Palladio comincia la trasformazioni di un edificio quattrocentesco sostituendo le finestre e scavando tre arcate della loggia nella muratura, ma è costretto ad arrestarsi per la volontà del committente: il risultato non ha nulla di artisticamente eclatante, ma è la testimonianza unica di un cantiere di Palladio "in progress". Lo stesso può dirsi per le enormi colonne di mattoni, alte quasi 10 metri, che Palladio innalza su basi di pietra lavorata al centro di una corte gotica a Molina di Malo (Vicenza), vere e proprie rovine neoantiche in un'aia veneta, resti di un grandioso progetto di una villa per Iseppo Porto.

Altrettanto grave è l'emergenza costituita dalla pressione con cui villette e capannoni assediano i contesti in cui le ville palladiane sono inserite: è frustrante impegnarsi nella tutela della villa come edificio, se l'insieme degli spazi aperti che ne costituivamo parte integrante, o le prospettive in cui l'edificio si inseriva nel paesaggio, vengono distrutte da una urbanizzazione senza controllo. Il problema è sotto gli occhi di tutti coloro che percorrano le campagne del Veneto. Nel convegno sarà presentata una iniziativa pilota della Amministrazione Provinciale di Vicenza che nel Piano Territoriale Provinciale ha inserito delle aree di rispetto intorno alle 154 ville di eccellenza del Vicentino, dove sarà impossibile realizzare costruzioni: si tratta di "contesti figurativi" e "coni visuali" di salvaguardia, studiati uno per uno con il supporto scientifico del CISA Andrea Palladio.

I lavori inizieranno alle ore 9.30 del venerdì 8 maggio. Per consultare il programma completo del convegno: www.studioesseci.net alla voce eventi.

Il Convegno è aperto al pubblico.

La prenotazione è obbligatoria e si effettua compilando il modulo disponibile presso la Segreteria del Centro e nel sito www.cisapalladio.org

Per ragioni organizzative la Segreteria si riserva di confermare la prenotazione al Convegno.

Per informazioni:

Centro Internazionale di Studi

di Architettura Andrea Palladio

tel. +39 0444 323014

e-mail: courses@cisapalladio.org

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