Costo del denaro ai minimi storici
Il taglio è stato motivato in quanto l’economia europea e’ ancora debolissima e lo rimarrà per un certo tempo.
Con questa manovra la Banca centrale europea porta il differenziale costo del denaro tra Stati Uniti e quello nell’Eurozona all’1%, calcolando che la Federal Reserve ha praticamente azzerato il tasso, fissando un range compreso tra lo 0 e lo 0,25%.
Per coloro che ogni mese sono alle prese con le rate del mutuo a tasso variabile e con i pagamenti dei bollettini dei prestiti potranno risparmiare qualche decina di euro ed uno svantaggio per chi avesse deciso di parcheggiare il proprio denaro in titoli di Stato o in conti di deposito ad alto rendimento, dal momento che si abbassa proprio di un altro quarto di punto l’interesse mensile sull’importo.
Mi auguro augura che non siano le banche ad incassare questa riduzione del costo del denaro ma le famiglie indebitate dalle rate dei mutui a tassi variabili; una raccomandazione espressa anche da Lorenzo Bini Smaghi, unico membro italiani del comitato direttivo della Bce. “E’ importante - ha detto - che le banche ora passino questa riduzione dei tassi anche alla loro clientela. Ai livelli attuali dell’Euribor, e aggiungendovi lo spread applicato dalle banche, i mutui dovrebbero costare tra il 2,50 e il 2,80%”.
Il Presidente
Carlo Garofolini
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