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Quote latte: chiara la Corte di Giustizia Europea

15/05/2009
La sentenza della Corte di Giustizia europea sulle quote latte, nell’ambito della richiesta d’interpretazione formulata dal tribunale di Padova a seguito di un ricorso presentato da alcuni produttori, avvalora, una volta di più, quanto da sempre sostenuto da Confagricoltura in merito all’applicazione del prelievo latte. La Corte di Giustizia, infatti, nel giudicare idoneo il regolamento n. 1788/2003 al perseguimento dell’obiettivo della stabilizzazione dei mercati, evidenzia la strumentalità di un'iniziativa tesa ad eludere il rispetto di obbligazioni previste dalla regolamentazione europea.

La sentenza della Corte, sottolinea Confagricoltura, consentirà ora di avviare, verso l’inevitabile conclusione, i procedimenti ancora pendenti in materia. Ma per Paolo Sordo, direttore di Confagricoltura Vicenza, “ora, oltre ai ricorsi pendenti, si dovrebbe porre fine alla deprimente disputa politica tra i rappresentanti della maggioranza di Governo e quelli del Parlamento Europeo.” Per il direttore di Confagricoltura Vicenza, infatti, va ricordato sia al ministro Zaia che a qualche europarlamentare, come la maggiore quota nazionale avuta dall’Italia non sia più consistente di quella degli altri Paesi europei, ma semplicemente un anticipo dell’intero quantitativo per far fronte all’annosa vicenda italiana. "Molti - continua Sordo - hanno dimenticato l’importante quantitativo che, nel 1999, l’allora ministro De Castro ottenne in esclusiva per l’Italia, all’interno di Agenda 2000." Infine, per Paolo Sordo, va riconosciuto, in modo esclusivo a Confagricoltura, il merito di aver fatto inserire, al Senato, la rinuncia ai contenziosi da parte degli “splaffonatori”, che chiederanno di regolarizzare la propria posizione. "Questo – conclude Sordo - è l’unico punto che segna, con forza, un riconoscimento, seppur minimo, in favore dei produttori corretti, che si sono indebitati per rispettare la legge. Ne’ Zaia, ne’ tantomeno la Coldiretti hanno lavorato in tal senso."

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