Ridotti interessi sul pagamento imposte a rate o in ritardo
Il nuovo tasso si riduce di due punti, passando dal 6% al 4% e questa misura è applicabile a partire dai pagamenti delle imposte dovute in relazione alle dichiarazioni presentate dal 1 luglio 2009 (modelli Iva 2009, 730/2009 e Unico 2009).
“Una boccata d’ossigeno –commenta Claudio Miotto, Presidente della Confartigianato del Veneto- assolutamente necessaria, richiesta con forza e accolta con molto buon senso. Buon senso che speriamo non manchi per una seconda grande posta in gioco: il rinvio dal 16 giugno al 16 luglio, senza la maggiorazione dello 0,40%, del termine per il pagamento di imposte e contributi da parte dei contribuenti ai quali si applicano gli studi di settore”.
“La proroga - spiega Miotto – contenuta in una lettera al Ministro Tremonti a firma di Confartigianato, Cna, Casa, Confcommercio e Confesercenti, si rende necessaria poiché l’Agenzia delle Entrate non ha ancora reso disponibile il software (Ge.Ri.Co) che tiene conto dei correttivi agli studi di settore da applicare per il periodo d’imposta 2008 e che è necessario per determinare i ricavi ai fini dell'applicazione degli studi. Una volta rilasciato il programma, le software house avranno comunque bisogno di ulteriore tempo per mettere a punto i pacchetti applicativi”. “Quindi – prosegue Miotto - poiché mancano soltanto poco più di 20 giorni alla scadenza del 16 giugno, i contribuenti e gli operatori che li assistono non saranno nelle condizioni di rispettare l’adempimento e saranno costretti ad eseguire i versamenti oltre tale data con una conseguente maggiorazione dello 0,40% degli importi dovuti”.
“E’ indispensabile, -conclude Miotto- nell’ambito di corretti rapporti fra amministrazione finanziaria e contribuenti, l’emanazione di un apposito D.P.C.M., ai sensi dell’articolo 12 del D.Lgs. n. 241 del 1997, con il quale prevedere che il pagamento delle imposte e dei contributi, limitatamente a coloro per i quali sono applicabili gli studi di settore, possa avvenire entro il 16 luglio, senza versamento della maggiorazione dello 0,40%. Tale rinvio è collegato all'esigenza di disporre di un congruo lasso di tempo per un più costruttivo confronto con gli associati in una materia delicata come quella degli studi di settore”.