Due nuove palazzine, per un totale di 61 appartamenti, costruite grazie ad un investimento di 13 milioni di euro. Con la “posa della prima pietra” è stato ufficialmente inaugurato a Verona (nell’area P.E.E.P. del quartiere S. Massimo) il cantiere per la realizzazione, che seguirà i più moderni criteri antisismici, di due palazzine da, rispettivamente, 33 e 28 alloggi destinati anche ai soci C.I.E.S.-A.G.C.I. Veneto.

Le costruzioni rientreranno nella “classe B” ad alto contenimento energetico, è prevista l’installazione di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua domestica e ciascun appartamento godrà di un alto isolamento acustico.

L’intervento, ora in corso al civico 65 di via Candia, è frutto dell’accordo tra la Cooperativa Alfa 73 (aderente al Consorzio Interprovinciale per l’Edilizia Sociale e affiliato all’Associazione Generale Cooperative Italiane del Veneto) e la Fedrigoli Costruzioni S.p.A. Un’intesa che ha portato alla cessione, da parte dell’impresa Fedrigoli, dell’area di S. Massimo alla Cooperativa Alfa 73 che è costituita per l’80% da membri delle Forze Armate e per il 20% da cittadini veronesi in possesso dei requisiti di prima casa. La cessione dell’area è avvenuta in cambio dell’affidamento alla Fedrigoli S.p.A. della parte di costruzione riservata, per bando, alla cooperativa.

Ad ogni modo si tratterà di una edificazione omogenea per qualità costruttiva e prezzo degli alloggi, decisamente inferiore alle valutazioni di mercato: nel complesso sarà completamente riqualificato quello che fino a ieri era solo un terreno incolto di 3.000 metri quadrati.

Alla “posa della prima pietra” sono intervenuti Delio Padovani (Presidente Consorzio C.I.E.S.-A.G.C.I. Veneto), Guglielmo Fedrigoli (Presidente C.d.A. Fedrigoli Costruzioni S.p.A.), Alessandro Montagna (Assessore Edilizia Economico Popolare e Privata), Olga Pegoraro (Presidente A.G.C.I. Veneto) e don Elio Aloisi, Parroco di S.Massimo che ha benedetto il cantiere.

Presente inoltre il sindaco di Verona Flavio Tosi, il quale ha espresso la sua soddisfazione per un intervento che sblocca finalmente la lunga impasse dovuta a burocrazia e ricorsi: in particolare l’Amministrazione Comunale scaligera ha così evitato una lunga e laboriosa procedura di esproprio, come peraltro già accaduto in analoghi casi.