Una nuova nuance
27/05/2009
Il nome Ivonne, attraverso le mie abbastanza approssimative ricerche, risulta essere di origine francese e deriva da Ivo "legno di tasso", significato magico a sua volta ereditato dall'antico germanico. Ed è dagli alberi, dal loro legno, che si ottiene la cellulosa, elemento fondamentale per arrivare al libro. Forse è questo – a me piace pensarlo – il filo rosso che lega il nome di una parrucchiera di Mestre, Ivonne appunto, alla piccola ma succosa libreria, che ha approntato nel suo negozio di viale Garibaldi. Lavarsi i capelli dal parrucchiere, rito meravigliosamente liberatorio per molte donne (ma sotto sotto anche per molti uomini, pur se è difficile che lo ammettano) si riempie ora, per molte di noi, di una valenza inaspettata: lo sdoganamento della cultura in luoghi generalmente contraddistinti dalla esclusiva presenza dei cosiddetti “giornali di gossip”. Nulla da eccepire nella scelta del loro acquisto da parte degli acconciatori (non dimentichiamoci che sono comunque i giornali più venduti in Italia e non li acquistano certo solo i saloni di bellezza) ma il pensare che molte donne per alcune ore, possano riempire la loro testa (è proprio il caso di dirlo) con le vicissitudini giudiziarie o erotiche del fotografo di turno, si identifichino con il labbro rigonfio o i seni dell’ultima velina e altre amenità del genere, un po’ di sconforto me lo ha sempre creato. Certo, si dirà, se una persona vuole leggersi un libro dal parrucchiere è liberissima di farlo, ma voi ci avete mai provato? Non capisci se l’aria calda che senti sul collo derivi dal phon troppo vicino o dagli sguardi concentrati sulla copertina del libricino, che hai timidamente tirato fuori dalla borsa, dopo aver rifiutato con cortesia la proposta altrettanto gentile del o della titolare e ti senti quasi un’aliena, un’ingrata; quindi, il più delle volte, accogli queste pagine tra le mani, cominci piano piano a sfogliarle, fino a sentirne il profumo di lacca e smalto fresco, fingendoti interessata, quasi a voler essere un tutt’uno con quel mondo di voci soffuse, di boccette, intrugli colorati, vaporizzatori magici. Ivonne, con la sua libreria, ci fa capire invece che le ciocche di capelli si nutrono dalla radice, intesa non più solo come cuoio capelluto e che “fare la base” non è più solo spalmare una tinta, dare un ritocco, ma è il partire da qualcosa di diverso dal mero colore. Ivonne, con la sua piccola biblioteca di libri profumati costruita giorno per giorno, shampoo dopo shampoo, piega dopo piega, ha arricchito la “testa” delle clienti con un colore che ancora non trovi nei cataloghi: l’affascinante sfumatura della cultura, l’unica che resiste a tutti i lavaggi.
Cristina De Rossi
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