Imprese venete: i ritardi della giustizia pesano per 138 mln
I dati sono dell’Istat, rielaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese che li ha analizzati per ciascun distretto giudiziario. Ne scaturisce un quadro davvero scoraggiante anche per quanto riguarda la conflittualità giudiziaria e sull’abnorme numero di avvocati che operano nel nostro Paese.
Subito uno sguardo ai dati veneti. La durata dei procedimenti civili di primo grado registra la “maglia nera” di Belluno che con i suoi 1.259 giorni medi risulta essere però al 30° posto a livello nazionale, seguita da Vicenza (1.103 giorni), Padova (893 giorni) e Verona (788 giorni). Rovigo (780 giorni), Treviso (748 giorni) e Venezia (632 giorni) le province venete più virtuose. Quest’ultima in particolare si trova quasi a fine classifica.
La durata media della procedura di chiusura del fallimento vede invece la seguente situazione: prima delle venete sempre Belluno con 3.513 giorni medi, seguita da Verona (3.474 giorni), Padova (3.392 giorni), Venezia (2.664 giorni), Vicenza (2.479 giorni), Treviso (2.218 giorni) e Rovigo (2.162 giorni).
“E’ inaccettabile –commenta Claudio Miotto- che nel 21° secolo gli imprenditori italiani, per avere giustizia in una causa civile, debbano attendere in media 1.695 giorni (pari a 4 anni 7 mesi e 25 giorni) tra primo e secondo grado di giudizio. Per una procedura fallimentare l’attesa arriva in media a 3.035 giorni (pari a 8 anni 3 mesi e 25 giorni). Ritardi che costano alle imprese ben 2.269 milioni di euro”.
“Ed è forse ancora più grave –prosegue Miotto- che la situazione negli ultimi anni sia peggiorata: infatti tra il 2005 e il 2006 la durata media di un processo civile di primo grado in Veneto è aumentata di 30 giorni, pari al 3,8%. Addirittura, tra il 1997-2007, la durata media di un procedimento di fallimento si è allungata di 2 anni, 4 mesi e 7 giorni, con un aumento del 39,3%”.
“Nel dettaglio –conclude Miotto- il costo del ritardo per la riscossione di crediti è di 1.198 milioni di euro, mentre il costo indotto dagli ingenti ritardi nelle procedure concorsuali obbliga le imprese a sostenere maggiori oneri finanziari per 1.071 milioni di euro, incrementando in tal modo del 14,5% le perdite dei fallimenti che sono già enormi e ammontano a 7.400 milioni di euro. Complessivamente quindi i fallimenti determinano un perdita sul sistema economico di 8.471 milioni di euro, pari allo 0,6% del Pil”.
A livello regionale, i maggiori costi per le imprese si riscontrano in Lombardia, (20% del costo totale dei ritardi), seguita dal Lazio con il 13,4%, dalla Campania con il 10,7%, dall’Emilia Romagna con il 8,8%, dalla Toscana con il 7,1% dalla Puglia con il 7%. “Solo” ottavo il Veneto.
Una delle cause della eccessiva lunghezza dei procedimenti è certamente determinata dalla elevata litigiosità. Un indice di conflittualità (numero di procedimenti civili pendenti ogni 100mila abitanti) elevato che una volta ancora vede il Veneto molto al di sotto della media nazionale. Anche l'incidenza del numero di avvocati sulla popolazione è una caratteristica del nostro Paese. Con grandi differenze da regione a regione. Si va dai 95 avvocati per 100.000 abitanti del Trentino Alto Adige ai 489 della Puglia. In Veneto sono ben 187. Gli avvocati per abitante del Mezzogiorno (377) sono quasi il doppio di quelli del Nord Est (195).