BAARÌA di Giuseppe Tornatore
Il film vede protagonisti Francesco Scianna e Margareth Madè e nel cast include, fra gli altri, Nicole Grimaudo, Angela Molina, Lina Sastri, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Gaetano Aronica, Alfio Sorbello, Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso, Nino Frassica, Laura Chiatti, Michele Placido, Vincenzo Salemme, Giorgio Faletti, Corrado Fortuna, Paolo Briguglia, Leo Gullotta, Beppe Fiorello, Luigi Maria Burruano, Franco Scaldati, Aldo Baglio, Monica Bellucci, Donatella Finocchiaro, Marcello Mazzarella, Raoul Bova, Gabriele Lavia, Sebastiano Lo Monaco.
BAARÌA, prodotto e distribuito da Medusa Film, uscirà nelle sale italiane il 25 settembre. ʺBAARÌA è un suono antico, una formula magica, una chiave. La sola in grado di aprire lo scrigno arrugginito in cui si nasconde il senso del mio film più personale. Una storia divertente e malinconica, di grandi amori e travolgenti utopie. Una leggenda affollata di eroi... Ma BAARÌA è anche il nome di un paese siciliano dove la vita degli uomini si dipana lungo il corso principale. Poche centinaia di metri, tutto sommato. Ma percorrendole avanti e indietro per anni, puoi imparare ciò che il mondo intero non saprà mai insegnartiʺ.
(Giuseppe Tornatore)
Già nel 1995 Tornatore era stato protagonista alla Mostra di Venezia, presente sia col documentario sulla “sua” Sicilia Lo schermo a tre punte, sia col lungometraggio in concorso Lʹuomo delle stelle, con Sergio Castellitto, film che vinse il Gran Premio Speciale della Giuria presieduta da Guglielmo Biraghi (e successivamente il David di Donatello e il Nastro dʹArgento per la miglior regia). Nel 1993 Tornatore era fra i componenti della Giuria internazionale presieduta da Peter Weir.
Note biografiche
Nato a Bagheria il 27 maggio del 1956, Giuseppe Tornatore inizia giovanissimo a lavorare nel campo della fotografia, ricevendo diversi riconoscimenti dalle riviste fotografiche nazionali.
Dopo aver messo in scena a teatro, appena sedicenne, testi di Pirandello e di Eduardo, si avvicina al cinema girando documentari (con uno dei quali, Le minoranze etniche in Sicilia, vince un premio al Festival di Salerno) e lavorando per la televisione (per la RAI realizza Ritratto di rapinatore, Diario di Guttuso, Scrittori siciliani e cinema: Verga, Pirandello, Brancati, Sciascia). Nel 1984 collabora con Giuseppe Ferrara per Cento giorni a Palermo, del quale è produttore, oltre che co‐sceneggiatore e regista della seconda unità. Due anni più tardi, firma il suo esordio nella regia: Il camorrista (1986), vincitore del Nastro d’Argento come miglior regista esordiente, ritratto a forti tinte di un boss della malavita napoletana, è opera robusta ed ispirata, dove riflessione politica e sequenze spettacolari convivono felicemente. E’ con la pellicola successiva, tuttavia, che il giovane cineasta ottiene successo e riconoscimenti, grazie anche all’intelligenza produttiva di Franco Cristaldi: Nuovo cinema paradiso (1988), insignito a Cannes del Gran premio speciale della giuria e a Hollywood dell’Oscar per il miglior film straniero, è un amarcord agrodolce ambientato in un paesino della Sicilia negli anni ‘50 e un generoso e commosso atto d’amore verso un cinema che non esiste più, tra baci tagliati dal parroco, sale con le sedie di legno e nuvole di fumo di sigaretta. Il film è universalmente riconosciuto come il capolavoro del regista per la capacità di coinvolgere emotivamente lo spettatore, grazie al potere della memoria e dell’immagine, vivida e disincantata.
Nel 1990 gira Stanno tutti bene, che racconta del viaggio di un padre siciliano alla ricerca dei figli sparsi in tutta Italia, interpretato da Marcello Mastroianni (una delle sue ultime interpretazioni), dove ancora una volta lo sguardo malinconico del regista si affaccia su una società disgregata e alienante.
Nel 1991 collabora al film collettivo La domenica specialmente, con lʹepisodio Il cane blu, in cui racconta del surreale rapporto tra un cane randagio e un barbiere romagnolo. Nel 1990 è uno dei soci fondatori della Philip Morris Progetto Cinema per il restauro dei film dʹautore. Nel 1994 gira Una pura formalità, presentato in concorso a Cannes, che rappresenta un punto di svolta nello stile del regista, che cambia radicalmente. Nel film, un giallo psicologico dalle coloriture metafisiche, compaiono due star internazionali come il regista Roman Polanski (nel ruolo di attore) e Gérard Depardieu. Nel 1995 è doppiamente protagonista alla Mostra di Venezia con il documentario, Lo schermo a tre punte, nel quale racconta la ʺsuaʺ Sicilia e con Lʹuomo delle stelle che segna un ritorno alla Sicilia del passato, con Sergio Castellitto nel singolare ruolo di “ladro di sogni”. Il film vince a Venezia il Gran Premio Speciale della Giuria e successivamente il David di Donatello e il Nastro dʹArgento per la miglior regia. Nel 1995 riceve il titolo di Cavaliere delle Arti e delle Lettere in Francia e l’anno successivo quello di Commendatore della Repubblica Italiana. Folgorato dal monologo teatrale di Alessandro Baricco “Novecento”, lentamente comincia a pensare ad una trasposizione cinematografica. Dopo una lunga ʺgestazioneʺ vede la luce La leggenda del pianista sullʹoceano, con protagonista lʹattore inglese Tim Roth, accompagnato dalla colonna sonora di Ennio Morricone. Anche questa pellicola si aggiudica diversi premi: il David di Donatello ed il Ciak dʹOro per la regia e due Nastri dʹArgento, per la regia ed uno per la sceneggiatura. Malèna (2000) con Monica Bellucci, coproduzione italo‐americana, è nuovamente collocato in Sicilia, questa volta nel 1940. Alla Mostra di Venezia 2000 ha ricevuto il Premio Bresson dell’Ente dello Spettacolo. Nel 2006 gira La sconosciuta, che lʹanno successivo si aggiudica tre David di Donatello. Il film è stato scelto per rappresentare lʹItalia al Premio Oscar 2008, nella selezione per le nomination quale miglior film straniero.
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