Desertificazione
“Bene fa il Corpo Forestale dello Stato ad impegnarsi per la difesa del nostro territorio – commenta il Ministro - La desertificazione è la conseguenza più preoccupanti del surriscaldamento del pianeta ed è un fenomeno che ha colpito soprattutto le regioni del sud accrescendo i livelli di insicurezza alimentare. L’inversione di rotta può cominciare anche dai comportamenti di tutti i giorni. Insisto sui prodotti a Km zero e sull'importanza della vendita diretta e dei farmer market come strategie per accorciare i troppi passaggi della filiera. Dobbiamo innestare un meccanismo virtuoso che fermi, non solo gli sprechi di cibo, ma anche i lunghi viaggi delle derrate prima di arrivare sulle tavole dei consumatori evitando così lunghi trasporti con mezzi inquinanti. Per questo -aggiunge Zaia- dobbiamo privilegiare l’acquisto di prodotti locali e di stagioni.”
Il Corpo forestale dello Stato, che sino agli anni ’70 aveva realizzato cospicue opere di rimboschimento su tutto il territorio nazionale, negli ultimi tempi, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali, ha realizzato l’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio che ha messo in luce come i nostri boschi siano in grado di fissare 2,7 milioni di tonnellate di carbonio l’anno, pari a circa 10 milioni di tonnellate di CO2, per ben cinque anni.
Una delle principali cause di deforestazione è il commercio illegale di legname. Per questo l’obiettivo dei Paesi dell’Unione Europea è quello di contribuire ad arrestare la deforestazione del Pianeta entro il 2030 e di ridurre del 50 per cento la deforestazione tropicale entro il 2020.
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