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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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La regina dei lamponi

02/07/2009
La regina dei lamponiColpisce la giovane età della dirigenza. Massimo 40 anni. E ci voleva, nel panorama generale dell’agricoltura, dove le aziende e le cooperative sono guidate da gerofanti di lungo corso. Colpisce il punteggiare del rosso e del blu di fragole, lamponi e mirtilli, con cui l’arredamento e la cartellonistica riveste la sede della cooperativa agricola Sant’Orsola di Pergine Valsugana (Trento). Evidentemente qui si pensa anche alla comunicazione visiva.

Sant’Orsola è un’organizzazione di 1216 soci produttori agricoli, nata nel 1972, 50 milioni di fatturato nel 2008, specializ-zata nella raccolta, confezionamento e commercializzazione di piccoli frutti (fragole, more, lamponi, ribes, ciliegie) con un proprio marchio (Sant’Orsola a sfondo rosso) che garantisce l’origine italiana e la qualità extra del prodotto.

Un esempio di filiera corta, dal produttore al supermercato, attraverso l’intervento della coop, che vende il 60 per cento del prodotto alla grande distribuzione, il 30 nei mercati, il 10 all’estero. L’insieme dei soci conferisce qualcosa come 4700 tonnellate di frutta l’anno e la coop ne commercializza 6200. Miracolo? No, programmazione. “La produzione tren-tina va da maggio ad ottobre – spiega il direttore di Sant’Orsola, Michele Scrinzi – restando sul mercato solo 5 mesi non avevamo la forza di imporci. Inoltre abbiamo rilevato che il consumatore ha voglia di acquistare i piccoli frutti anche fuori stagione. Se non avessimo riempito noi questi vuoti, l’avrebbe fatto qualcun altro. Così abbiamo cercato zone vocate fuori Trentino, escludendo quelle che per caratteristiche di altitudine, potessero produrre nello stesso periodo dei nostri soci trentini, entrando così in competizione. Oggi abbiamo soci in Piemonte, Veneto, Toscana, Calabria, Campania, Sici-lia e Puglia: tutte zone che producono nei periodi in cui il prodotto trentino manca. Inoltre ci siamo espansi anche in Spagna e Sud America, ma abbiamo fatto una scelta di trasparenza, per cui le produzioni che arrivano dall’estero sono commercializzate con un marchio diverso, “Piccoli frutti” a sfondo giallo”.

Se i controlli sul prodotto italiano passano per il sistema di qualità Globalgap (lotta integrata certificata da organismi terzi, campionamento e analisi su una quota di aziende socie prima della raccolta con stop ai conferimenti dell’azienda il cui prodotto non rispettasse lo standard, controlli incrociati di Asl e Nas), quelli sul prodotto straniero passano attraverso una visita annuale in loco dei tecnici San’Orsola e un programma di analisi settimanale sulla merce arrivata.

“Chiediamo un prezzo superiore – commenta Scrinzi – ma garantiamo una qualità extra, con una variazione generale dei parametri di qualità del prodotto venduto durante l’anno che sono al di sotto del 3 per cento”.

Il prezzo (basso) del prodotto agricolo è l’eterno problema di sempre. La coop Sant’Orsola lo decide da sé e prima dell’annata. “Il prezzo deve garantire il sistema della cooperativa – afferma il direttore Scrinzi – ossia remunerare i costi industriali di produzione e l’attività degli agricoltori”.

Punto di forza che garantisce la sopravvivenza del sistema cooperativo è il conferimento obbligatorio dei soci alla Sant’Orsola, che consente alla coop di programmare l’attività commerciale sapendo in anticipo, sulla base degli ettari investiti, quanta produzione si avrà per l’annata.

SELEZIONE E MARKETING PER VINCERE SUL MERCATO

Per vendere “qualità” si parte dal campo. Le aziende socie di Sant’Orsola non producono “a caso”, ma coltivano le varie-tà di prodotto che la cooperativa sceglie e indica loro, dopo aver effettuato indagini di mercato sui gusti dei consumatori incrociate con i dati di vendita della distribuzione organizzata. Allo scopo di sperimentare e studiare le varietà di piccoli frutti che meglio si adattano al territorio, per effettuare il miglioramento genetico (in particolare su fragola e lampone) e selezionare le piante più resistenti alle malattie, Sant’Orsola ha un campo sperimentale e una serra, dove i 14 tecnici lavorano in collaborazione con l’Istituto agrario San Michele all’Adige (S. Michele, Trento) a progetti di ricerca e sviluppo. Le piantine, coltivate fuori suolo, partono dal campo sperimentale per raggiungere i vivaisti ed essere messe in produ-zione.

Il dialogo diretto e indiretto col consumatore ha portato la coop a venire incontro alle richieste rispetto al tipo di confezio-namento, all’estetica del prodotto e alle quantità confezionate. Come le cassettine miste di vari frutti, che sono più colo-rate ed invogliano maggiormente all’acquisto dei cestini monocromatici, oppure le confezioni porzionate per single; o l’ultima novità: un pack rigido e trasparente di piccoli frutti monoporzionati, in vendita fino a settembre, che permette al consumatore un facile trasporto in vacanza, al pic-nic o al lavoro.

La disposizione e la rotazione dei prodotti nello scaffale del supermercato, come la cura ed il colore del packaging sono studiati e controllati direttamente dalla coop con visite nei punti vendita.

Infine, immancabile il marketing territoriale, ossia la valorizzazione dell’azienda insieme al suo contesto socio-cultural-ambientale. “Ci siamo espansi fuori dal Trentino – spiega Sara Bellini, responsabile dell’Ufficio marketing e comunica-zione di Sant’Orsola – ma non dimentichiamo di esser nati nella Valle dei Mocheni e per questo è nato il Centro visitato-ri, dove organizziamo delle visite guidate nelle aziende per mostrare come vengono coltivati o raccolti (tutti a mano) i piccoli frutti”. Fra l’altro la struttura sede della cooperativa è visitabile su prenotazione. Qui la frutta arriva e viene subito portata a circa 4 gradi centigradi per bloccarne le caratteristiche organolettiche, quindi viene lavorata, confezionata e trasportata in camion frigo nei punti vendita.

Per visitatori amanti dell’enogastronomia c’è una golosa opportunità. “Abbiamo predisposto un “Sentiero dei piccoli frut-ti”, ossia un percorso di una decina di chilometri da fare in bicicletta nella Valle dei Mocheni con fermate in azienda e degustazioni. Forniamo noi le biciclette e siamo a disposizione su prenotazione fino al 30 settembre”. Otto a-ziende socie Sant’Orsola, collocate in aree di interesse paesaggistico, si sono messe a disposizione per il progetto “Scopri Sant’Orsola”, ovvero percorsi del gusto con degustazioni in azienda e scoperta del territorio trentino, alla ricerca di relax e benessere integrale.

(Info: Sant’Orsola, Pergine Valsugana, tel. 0461/518170, scopri@santorsola.com, www.santorsola.com)

Beatrice Tessarin

ARGAV

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