“Pochi dei nostri giovani sanno che, se oggi esistono cellulari, televisioni, satelliti e Internet, tutto questo è merito della radio e di chi l'ha inventata”. Lo dice Lizio Brandalise che ha visto realizzare il sogno dell'amico Rino Venezian, il collezionista che ha lasciato la sua passione nelle mani del Comune di Cison di Valmarino: 72 apparecchi radio, autentiche rare opere d'arte, che coprono un tempo che va dagli anni '20 agli anni 70. Grazie a Venezian infatti, il Comune ha da poco inaugurato il “Museo della Radio d'epoca” nei 230 mq dell'ultimo piano del Teatro “La Loggia”. Sono radio ricevitori a valvole e a transistor, radiofonografi, mobili radio e diversi accessori, pezzi rari tra i quali spiccano dei gioiellini come un Radiofonografo Safar modello 2940 progettato nel 1938 dal cisonese Virgilio Floriani, una Radiorurale del 1935 e radio popolari del Terzo Reich. A integrare l'esposizione sono immagini, reperti audio e video dell'Achivio Storico Istituto Luce. Un omaggio a questo strumento mediatico che sembrava obsoleto e superato, ritornato in auge e a nuovi rinnovati fasti. “La vera radio – prosegue Brandalise – non è solo una roboante scatola imbottita di musica e pubblicità. La vera radio è anche soccorso in caso di calamità, notizie dal fronte, strumento delle forze dell'ordine, il giornale quotidiano dei poveri e molto altro ancora. Nel passato ha significato l'ascolto di stazioni proibite dai regimi, il segnale orario su cui regolare la vecchia sveglia, le previsioni del tempo...”. Un mezzo che ha regolato e da cui sono dipese le vite del secolo scorso. Maria Saccon ha allestito il Museo assieme a Dasler che ha curato la grafica del catalogo, grazie al Comune, Regione Veneto e Fondazione Cassamarca. Per informazioni e visite tel. 0438.85449

Lieta Zanatta