Massimo scoperto
“Un salasso –prosegue Miotto- soprattutto se si tiene in considerazione che molte convenzioni prevedevano la vecchia commissione di massimo scoperto franca, cioè a costo zero. Inoltre non è assolutamente chiaro se per i “non affidati” e gli ”extra-fido” restino comunque valide le condizioni previste dalle lettere inviate ai correntisti di modifica unilaterale del contratto e soprattutto se lo 0,5% massimo applicabile coprirà anche i diritti di istruttoria fido”.
“La questione è molto grave e se ne comprende la portata –sottolinea Miotto- dalle dichiarazioni di oggi all’Assemblea dell’ABI del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi: con cui ha esortato le banche a risolvere alla radice la questione del massimo scoperto a sostituire spontaneamente, una volta per tutte, le commissioni complesse e opache con commissioni ragionevoli.
Il Presidente Miotto apprezza infine le proposte avanzate sempre oggi all’Assemblea dell’Abi dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti per una moratoria volontaria sulle scadenze dei crediti alle imprese e per sospendere o modificare l’applicazione dei criteri di Basilea 2.
“Sono indicazioni – sottolinea Miotto - che testimoniano grande sensibilità alle difficoltà e alle aspettative delle imprese. Mi auguro che le banche colgano responsabilmente l’invito del Ministro Tremonti. Per le nostre imprese ciò si tradurrebbe in una salutare boccata d’ossigeno, proprio in una fase in cui è decisivo creare le condizioni per consentire agli imprenditori di cogliere i segnali della ripresa”. “E’ estremamente importante che il sistema bancario recepisca il richiamo del Ministro dell’Economia ad una comune responsabilità verso il Paese, manifestando nei fatti un nuovo approccio nei confronti dei piccoli imprenditori i quali non hanno perso la voglia di investire sulla propria azienda e di reagire alla crisi. Ma questa loro propensione deve ora trovare un atteggiamento altrettanto coraggioso da parte degli istituti bancari”.