Primo centro di quarantena in Italia per le trote
Questo sistema permette infatti di introdurre materiale selvatico, catturato in una zona o compartimento non dichiarati indenni da malattia virali come la SEV (setticemia emorragica) e NEI (necrosi ematopoietica infettiva), in un impianto ittico indenne controllato dal servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale competente per territorio. Qui i lotti appartenenti ai diversi ceppi di trota marmorata selvatica, dopo accurati studi genetici volti a confermarne la purezza degli individui, saranno svezzati e contribuiranno, attraverso ripopolamenti mirati, alla tutela della specie nell’intera regione.
L’iniziativa si inserisce infatti in un progetto per la salvaguardia della trota marmorata, specie endemica del distretto Padano-Veneto in pericolo di estinzione. L’unità di quarantena consente inoltre di migliorare la variabilità genetica degli individui allevati, poiché evitando la consanguineità nella riproduzione, ovvero l’utilizzo di stock imparentati, si rafforza la specie stessa.
La prima partita di avannotti di trota marmorata ad essere testata, frutto di riproduttori selvatici provenienti dall’incubatoio “Trota per marmoratus” della zona del Montello, Bacino Piave in provincia di Treviso, ha concluso alcuni giorni fa la quarantena: le trotelline hanno poi fatto ingresso nell’Impianto di Valdastico per lo svezzamento e poi saranno pronte per la riproduzione.
Il C.Ufficio Stampa
Mimmo Vita