Inflazione: deflazione aumenta i consumi a tavola (+1,5%)
Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di un segnale importante per la ripresa economica generale poiché gli alimentari e le bevande rappresentano la seconda voce di spesa degli italiani per un totale di 205 miliardi all'anno in alimenti e bevande dei quali 141 in famiglia e 64 fuori. Il cibo - precisa la Coldiretti - assorbe ben il 19,1 per cento della spesa complessiva delle famiglie italiane per un valore mensile di 475 euro.
In realtà - continua la Coldiretti - si è verificato un cambiamento nelle abitudini alimentari e nel primo semestre del 2009 si osservano contrazioni nella domanda di derivati dei cereali, ascrivibili tuttavia soprattutto al pane, ai primi piatti surgelati e ai biscotti dolci, mentre continua a tenere la pasta. Cali anche - precisa la Coldiretti - per la carne bovina e avicola, per l’olio di oliva e per i vini anche se tra questi ultimi è buona la domanda per i vini a denominazione. Invariati gli acquisti domestici di carne suina e salumi e di ortaggi mentre crescono i derivati del latte, e in particolare i formaggi e lo yogurt, i prodotti ittici e la frutta.
A frenare il debole segnale di ripresa sono le pesanti distorsioni che permangono nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola come dimostra il fatto che prosegue con un + 1,4 per cento l’aumento dei prezzi degli alimentari nonostante l’inflazione media generale sia risultata negativa e nonostante nelle campagne i prodotti agricoli si trovino in piena deflazione con un calo del 16 per cento a giugno, secondo Ismea.
La Coldiretti sta promuovendo un progetto per una filiera agricola tutta italiana con l'obiettivo di tagliare le intermediazioni ed arrivare ad offrire attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.