Consumi: arriva il vino senza alcol
Si tratta - sostiene la Coldiretti - dell’ultimo effetto di una deriva europea che ha già portato alle autorizzazioni per lo zuccheraggio del vino nei Paesi del nord Eropa per consentire di innalzare il grado alcolico, al via libera all'invecchiamento artificiale del vino attraverso l'utilizzazione di pezzi di legno al posto della tradizionale maturazione in botti di legno e per ultimo alla possibilità di produrre e la commerciare vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall'uva come lamponi e ribes.
Vengono legalizzate tecniche che - sostiene la Coldiretti - consentono di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi con un inganno nei confronti del consumatori e degli imprenditori, come quelli italiani, che sono impegnati nel garantire la qualità delle proprie produzioni. L’avvento di queste nuove pratiche enologiche rischia di trasformare sempre piu’ il vino da prodotto naturale ad industriale che - precisa la Coldiretti - nasce nelle cantine invece che nei vigneti.
La disastrosa riforma comunitaria del mercato del vino introduce - prosegue la Coldiretti - cambiamenti importanti quelli che regoleranno numerosi aspetti della vitivinicoltura europea e che vanno dall’etichettatura e presentazione dei vini, al nuovo sistema di protezione che porterà anche per il vino ad avere Dop e Igp, dalla tutela delle menzioni tradizionali alle pratiche enologiche. Non sono pochi - rileva la Coldiretti – i problemi posti da un cambiamento epocale. Le nuove regole per i vini Dop/Igp e la nascita della nuova categoria dei vini varietali senza legame con il territorio di produzione (varietali da tavola), ha scatenato una corsa contro il tempo per modificare o riconoscere nuove denominazioni. Allo stesso modo l’entrata in vigore del nuovo sistema di certificazione e verifica del rispetto del disciplinare ha finalmente chiarito - afferma la Coldiretti - che i Consorzi di tutela non sono soggetti idonei per i controlli e questi devono essere affidati già dal primo agosto o a uno o più soggetti pubblici o ad organismi di certificazione.
L’Italia è leader mondiale nella produzione ed esportazione di vino con una vendemmia 2009 che - sostiene la Coldiretti - si prevede attorno ai 47 milioni di ettolitri, al di sotto della media degli ultimi cinque anni con un aumento contenuto entro il 5 per cento rispetto allo scorso anno, secondo le previsioni dell'Ismea e dell'Unione Italiana Vini. Anche per effetto del caldo la vendemmia sarà anticipata in media di 10 giorni con una produzione di qualità che per ben il 60 per cento potrà essere commercializzata sotto una delle 477 denominazioni di origine (Docg, Doc e Igt) riconosciute in Italia. Il vino rappresenta la prima voce dell’export agroalimentare nazionale con 3,6 miliardi di valore delle esportazioni a fronte di un fatturato di un fatturato record di circa 10 miliardi di euro nel 2008. Sul piano economico i viticoltori al momento sono molto più preoccupati per la situazione di difficoltà in cui è il mercato del vino con i prezzi medi di vendita alla produzione che - rileva la Coldiretti - sono calati considerevolmente (in media – 24 per cento). Con la nuova Organizzazione Comune di Mercato (OCM) del vino l'Unione Europea mette a disposizione del settore alcuni strumenti per intervenire a sostegno. Alcune indicazioni sono state recepite dal Ministero delle Politiche Agricole (Assicurazioni del raccolto, Vendemmia verde, Distillazione di crisi), ma è indispensabile che i provvedimenti attuativi tengano conto della non semplice situazione del settore e che siano rivolti, in primis, alle imprese vitivinicole.
GLI INGANNI SUL VINO PERMESSI DALL'EUROPA
· Il vino con l’aggiunta dello zucchero - E' una pratica, utilizzata nei paesi del Nord Europa, che permette di aumentare la gradazione del vino attraverso l'aggiunta di zucchero. Lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un "trucco di cantina" e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall'uva.
· Il vino che si invecchia con i trucioli – E’ stato dato il via libera all'invecchiamento artificiale del vino con segatura di legno (i cosiddetti trucioli) al posto delle tradizionali botti senza che ciò debba essere indicato chiaramente in etichetta.
· Il vino ottenuto dalla frutta invece che dall’uva - La riforma ha dato il via libera al vino "senza uva" ovvero ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes. Una pratica enologica che altera la natura stesso del vino che storicamente e tradizionalmente è solo quello interamente ottenuto dall'uva.
Fonte: Coldiretti
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