Akira Kurosawa: un secolo di Cinema
Il 23 marzo 2010 Akira Kurosawa avrebbe compiuto 100 anni. Poiché la sua scoperta in Occidente fu dovuta al Leone d’oro della Mostra del Cinema di Venezia con Rashômon nel 1951, e la stessa Mostra gli ha conferito il Leone d’oro alla carriera nel 1982, è significativo che il suo profilo e la sua grandezza di autore cinematografico siano discussi quest’anno a Venezia.
All’incontro curato da Peter Cowie (Gran Bretagna) parteciperanno fra i più noti cultori mondiali dell’opera di Kurosawa, quali Teruyo Nogami (Giappone, scrittrice e per tanti anni braccio destro di Kurosawa), Donald Richie (Stati Uniti, scrittore, regista e critico, grande esperto della cultura del Giappone - dove vive dal 1947 - autore dello studio “definitivo” su Kurosawa e testimone di primissimo piano di mezzo secolo della sua attività), Michel Ciment (Francia, scrittore e critico, direttore della rivista “Positif”), Richard Corliss (Stati Uniti, critico del settimanale “Time”), Aldo Tassone (Italia, critico, direttore del festival France Cinéma, autore di diversi libri su Kurosawa).
I panelists affronteranno i molteplici aspetti della figura e dell’opera di Kurosawa, quali: la sua visione della società e della politica; il confronto fra Kurosawa e gli altri grandi cineasti giapponesi; le sue relazioni con la cultura orientale e quella occidentale (Shakespeare, Gorkij, Dostoevskij, Van Gogh); l’accoglienza di Kurosawa da parte della cultura e del cinema statunitensi, e la sua maggiore popolarità rispetto a Ozu e Mizoguchi; i numerosi remake tratti dai suoi film; le sue fonti di ispirazione nella cultura giapponese; il lavoro di Kurosawa sul set; la sua abilità di pittore; l’uso del colore e della musica; le difficoltà che ha spesso avuto in Giappone per finanziare i suoi film; il suo amore per la Storia e le lezioni che ha offerto a ogni nuova generazione.
Akira Kurosawa (1910-1998) è stato il cineasta più noto al mondo del cinema giapponese, che lui ha sorprendentemente contaminato con suggestioni occidentali, muovendosi di genere in genere per 50 anni. Il film Leone d’oro alla Mostra di Venezia, Rashômon (1951), storia di un omicidio ambientata nel dodicesimo secolo, raccontata da quattro diversi punti di vista, lo ha consacrato internazionalmente come grande artista, aprendo le porte dell’Occidente ad altri registi nipponici quali Yasuijro Ozu e Kenji Mizoguchi. Cresciuto con l’ammirazione del cinema americano, Kurosawa si è ispirato a John Ford per I sette samurai (1954), film Leone d’argento a Venezia. Hollywood gli ha restituito più volte l’omaggio: I magnifici sette (1960) di John Sturges ha ricalcato I sette samurai, mentre Star Wars si è ispirato a La fortezza nascosta (1958, Orso d’argento a Berlino) di Kurosawa, e il suo Kagemusha (1980) è stato realizzato grazie all’intervento dello stesso George Lucas e di Francis Ford Coppola. Nel 1990 Kurosawa ha ricevuto un Oscar “honoris causa”.
Peter Cowie (Gran Bretagna). Critico e storico del cinema, è l’ideatore e il curatore nel 1963 dell’International Film Guide, supplemento annuale in volume della rivista Variety. Ha pubblicato oltre venti libri di cinema, tra i quali le biografie critiche di Ingmar Bergman e Francis Ford Coppola. Dal 1989 al 2000 è stato direttore internazionale di Variety. Ricercatore nelle università di quattro continenti e all’Università di Santa Barbara in California, è membro dello European Film College.
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