Parla siciliano il film che ha dato il via ufficiale alla 66a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica al Lido di Venezia. “Baarìa” di Giuseppe Tornatore è la storia divertente e malinconica di una famiglia siciliana raccontata attraverso tre generazioni: da Ciccio al figlio Peppino al nipote Pietro…

Sfiorando le vicende private dei personaggi e dei loro familiari, il film evoca gli amori, i sogni, le delusioni di un’intera comunità vissuta tra gli anni trenta e gli anni ottanta del secolo scorso nella provincia di Palermo. Alcuni numeri di “Baarìa”: 63 attori professionisti, 147 non professionisti, 35.000 comparse, 2.603 inquadrature girate, 1.107 interventi digitali, 3.222 tagli di montaggio, 1.431 musicisti in 25 turni di registrazione. Prestigioso il cast artistico che vede, tra gli altri, Raul Bova, Michele Placido, Ficarra e Picone, Beppe Fiorello, Nino Frassica, Vincenzo Salemme, Giorgio Faletti, Monica Bellucci, Lina Sastri. Due volti giovani i protagonisti Francesco Scianna e Margareth Madè. La colonna sonora del film porta la firma del grande Maestro romano Ennio Morricone famoso in tutto il mondo.

CONTROCAMPO ITALIANO: “DIECI INVERNI”

“Dieci inverni” del regista Valerio Mieli con Isabella Ragonese e Michele Riondino inaugura la sezione “Controcampo italiano” alla 66a Mostra del Cinema di Venezia. Il film è ambientato nel capoluogo lagunare nell’inverno del 1999. Un vaporetto attraversa la laguna. A bordo due giovani appena arrivati dal paese: Camilla, diciottenne, carattere schivo vuole studiare letteratura russa; Silvestro, stessa età, anche lui con valigia, copre la propria incertezza sfoggiando un’ingenua spavalderia. I due si guardano tra la folla e quando il vaporetto attracca, lui decide di seguire la ragazza per le calli nebbiose di un’isola della laguna.

Comincia così un’avventura lunga dieci anni che porterà Camilla e Silvestro dalla Venezia quotidiana degli studenti fino alla straniante frenesia di Mosca, con i suoi teatri e le enormi strade trafficate. I due ragazzi vivranno altre storie d’amore, si scriveranno, saranno coinquilini nella stessa casetta sulla laguna, ospiti ad un matrimonio nella campagna russa e poi ancora passanti distratti nell’affollato mercato di Rialto. Saranno di volta in volta amici, nemici, conoscenti, innamorati, vicini o distanti. La loro non è una storia d’amore, è il prologo di essa raccontato per quadri: ogni inverno è una finestra aperta a curiosare nella vita di due persone che non si perdono mai del tutto e intanto crescono, segnate dal difficile e splendido ingresso nell’età adulta.

Silvia Bolognini