Pedemontana Veneta e rispetto del paesaggio
17/07/2006
Quando si pensa a costruire un’opera pubblica, ad esempio una strada, bisogna pensare non solo alla progettazione dal punto di vista ingegneristico, quindi all’opera in quanto tale, ma anche all’impatto che essa avrà nell’ambiente circostante. Ne è convinta la Regione Veneto ed ecco che è nato il “Progetto paesaggistico figurativo” lo studio elaborato dall’arch. Renato Rizzo dello IUAV di Venezia e da Roberto Rossetto della Proteco, per la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta e presentato nella sede di “Veneto Strade” dall’Assessore regionale alla mobilità, Renato Chisso e dal prof. Paolo Portoghesi. Il progetto, che va ad affiancarsi a quello preliminare e allo studio di impatto ambientale relativi alla realizzazione dell’opera e che è già stato approvato sia dal Ministero alle Infrastrutture, sia dal Cipe, divenendo così vincolante per l’esecuzione dell’opera, rappresenta un approccio diverso nella fase della progettazione. Si è cercato, infatti, una nuova strada da percorrere nei confronti del tema della qualità ambientale, ponendo al centro della progettazione il territorio, che ne diviene indiscusso protagonista. Intervenendo alla presentazione del progetto il prof. Paolo Portoghesi, che nella sua rivista “Abitare la Terra” al tema ha dedicato un editoriale, ha sottolineato che “la verifica del cosiddetto impatto ambientale, un concetto nato nell’ambito della tecnica agricola, è diventato un generico tentativo di giustificazione di scelte dettate non da premesse culturali precise, ma da preoccupazioni tattiche di consenso. Il lavoro presentato – ha poi precisato – rovescia questa prassi, proponendo una vera e propria rigenerazione del paesaggio attraverso la realizzazione di una struttura ordinatrice inscindibile dalla cultura del luogo. Questo progetto – ha concluso Portoghesi – ci sembra un esempio raro di restituzione alla strada del suo valore storico, culturale ed economico, e sottolinea come il Veneto stia lavorando seriamente per porre concrete basi di uno sviluppo sostenibile”. Siamo sempre stati abituati nel presentare i progetti delle opere infrastrutturali – ha precisato l’Assessore Chisso nel suo intervento – di porre l’attenzione solo sulle questioni tecniche o economiche, tralasciando un elemento importante come quello del loro inserimento nel paesaggio e del loro valore ambientale ed architettonico. Valore che potremmo definire “ecocompatibile” e che già si ritrova concretamente non solo nel progetto della Pedemontana, ma anche in quello del Passante di Mestre. E’ sicuramente un modo nuovo di progettare le opere pubbliche, che pone il Veneto all’avanguardia in Italia”.
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