Una buona vendemmia, ma sotto le nubi della crisi
Non va meglio in Francia, dove, dopo un avvio d’anno positivo, il mercato ha virato verso il segno meno (-7% per i vini rossi comuni e – 6% per i bianchi). Perde terreno anche la Spagna, che fa segnare la peggior picchiata di prezzi dal 2007 (-8% i vini bianchi comuni e -7% i rossi).
Inoltre, purtroppo, c’è da fare i conti con i problemi dell’export che, per l’Italia da gennaio a maggio 2009, pur segnando una crescita quantitativa pari al 5,6%, cede l’8,4% in valore.
“Si sta consolidando - commenta Confagricoltura - la tendenza al ribasso dei prezzi all’origine. Soprattutto per i vini a denominazione d’origine i mercati sono stagnanti e si segnalano forti quantità di prodotto invenduto sulle nostre principali piazze estere di sbocco”.
Preoccupato il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni: “E’ indubbiamente un periodo delicato anche per questo comparto di punta dell’agroalimentare made in Italy - dice Vecchioni -. E’ quindi molto importante varare provvedimenti nazionali per favorire la vendita e la commercializzazione dei nostri vini. Il lavoro degli agricoltori nei vigneti deve essere valorizzato con adeguate politiche di mercato, altrimenti in molti abbandoneranno il settore e con loro si perderà la nostra tradizione di eccellenza produttiva”. Un allarme non senza motivo, visto l’aumento di domande di espianti di vigneti in regioni ad altissima vocazione produttiva vitivinicola come Puglia, Sicilia ed Emilia Romagna (complessivamente le richieste di estirpazione in Italia raggiungono i 25.928 ettari).
Per quanto riguarda la vendemmia, l’Osservatorio di Confagricoltura prevede una produzione che, nella campagna 2009/2010 - si attesterà sui 47 milioni di ettolitri, ovvero sugli stessi livelli di quella passata. L’annata è buona, sia per quantità, che sia per qualità.
Nonostante una primavera molto piovosa, sono state contenute le problematiche fitosanitarie con casi minimi di oidio o peronospora.
Lo stato colturale è stato pressoché omogeneo in tutta Italia, con una maturazione anticipata delle uve quasi ovunque.
Gli incrementi quantitativi sono stati contenuti sostanzialmente in tutte le Regioni ad eccezione dell’Emilia Romagna: secondo le aziende di Confagricoltura la produzione è aumentata di più del 10%.
Un ribasso è invece annunciato in Puglia ed in Abruzzo, con un -6 e -4.5%.
Il Veneto si conferma anche quest’anno la prima regione produttrice italiana, con 8 milioni di ettolitri, seguita dall’Emilia Romagna, con 7 milioni di ettolitri.
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