Nuovo servizio per le revisioni dei veicoli
Ad essere interessate alla vicenda sono, in Veneto, 492 aziende, che revisionano ogni anno veicoli oltre un milione di veicoli tra auto e autocarri. A livello nazionale le cifre sono le seguenti:11.800.000 veicoli sottoposti a revisione nel 2008 grazie al lavoro di 5.964 officine autorizzate per un valore di oltre 2mila milioni di euro.
“Il bello è –interviene Natalino Bernardi, presidente regionale meccanici motoristi- che questa doveva essere una significativa semplificazione, si sarebbe eliminata molta burocrazia e, contemporaneamente, si sarebbero garantite le operazioni di revisione grazie al collegamento con il Centro Elaborazione dati della Motorizzazione. Tutto telematico, niente più carte, e stop alle revisioni fantasma. Una bellezza! Peccato però che il nuovo sistema funzioni nella migliore delle ipotesi al rallentatore, a volta volte non funziona affatto per giornate intere. Il collegamento per la trasmissione telematica al Ced di Roma della Motorizzazione è estremamente difficoltoso, forse per i volumi di traffico troppo elevati oppure per difetti di progettazione della piattaforma informatica. Succede di tutto –prosegue Bernardi-: frequentemente verificano ammanchi dei crediti versati al Portale dell’ automobilista, a causa di prelievi non dovuti da parte del Portale stesso, il che potrebbe avere anche risvolti giudiziari!. E’ successo anche che una Opel Corsa sia stata rifiutata dal “cervellone” perchè secondo loro pesava ben 35 quintali. Tentare di segnalare i disservizi al numero verde è tempo perso, non rispondono. Ma le cose più gravi sono i tempi di attesa: si arriva a perdere metà della giornata lavorativa per cercare di accedere al “cervellone”, e se la vettura non viene revisionata entro il mese di scadenza l’automobilista non può più utilizzarla, pena il sequestro Queste cose le abbiamo segnalate anche nei giorni scorsi alla Motorizzazione, ma finora non è cambiato nulla. Perciò occorre consentire le vecchie procedure, finché il sistema non funzionerà bene. Lo ha fatto la regione Sicilia, che è autonoma e può legiferare in materia: siamo pronti ad intraprendere iniziative politiche anche di forte impatto qualora il sistema non dovesse funzionare in maniera regolare ed efficiente entro breve”.