Lagune e delta, ambienti preziosi, produttivi: rischio clima
Dopo gli interventi degli esperti italiani, è toccato ai rappresentanti provenienti da Vietnam, Australia, Gran Bretagna, Spagna, Argentina. A fare da conduttrice dei lavori, l’Associazione Deltamed, che riunisce gli enti gestori dei principali delta mediterranei, i cui problemi sono comuni: la risalita del cuneo salino e la conseguente salinizzazione delle falde con evidenti riflessi sulle attività agricole, in particolare quelle del riso; l’erosione delle coste, minacciate dall’incedere del mare; la salvaguardia delle zone umide e delle lagune; il contenimento dei fenomeni di subsidenza e di eustatismo marino; la conservazione dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile, ad iniziare dalle attività agricole, dalla gestione delle risorse idriche e dalla tutela della loro qualità.
Sono stati indicati anche i delta, per i quali sono maggiori i rischi di sopravvivenza in un prossimo futuro: in Italia, il fiume Po; in Francia, il Rodano; in Egitto, il Nilo; in Cina, i fiumi Giallo e Yang-tze; in Vietnam, il Mekong; negli Stati Uniti, il Colorado.
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