Le "Raccomandazioni di Venezia"
Le "Raccomandazioni" sono emerse dal convegno mondiale, conclusosi all'Isola di San Servolo, convegno organizzato dall'International Astronomical Union (IAU) e dall'INAF Osservatorio Astronomico di Padova, per essere un omaggio a Galileo e al suo metodo scientifico.
Proprio nel dibattito finale coordinato da Clive Ruggles, professore emerito dell'Università di Leicester ed esperto mondiale di archeoastronomia, promotore e coordinatore del Gruppo di lavoro "Astronomy and World Heritage" (AWHWG), è emersa la definizione di alcune precise indicazioni per rendere effettivamente produttivo l'accordo IAU-UNESCO.
Le "Raccomandazioni di Venezia" impegnano tutti gli aderenti a "sensibilizzare gli astronomi e il pubblico in generale, e in particolar modo i direttori degli Osservatori astronomici e chiunque altro abbia diretta influenza e controllo sulle risorse dell'astronomia, sull'importanza di identificare, proteggere e preservare i vari materiali prodotti nell'ambito delle ricerche e scoperte astronomiche che hanno o possono avere un valore universale".
Un secondo punto riguarda la identificazione delle modalità di interrelazione tra le diverse forme del patrimonio astronomico, incluso l'aspetto di intangibilità dello stesso, in modo da promuoverne l'identificazione e la catalogazione, la protezione e la conservazione".
Il tutto con l'obiettivo di "far crescere una consapevolezza globale mediante iniziative nazionali, regionali e locali relative al patrimonio astronomico in ogni sua forma".
Con queste premesse, il convegno "raccomanda che il gruppo di lavoro AWHWG stabilisca le linee guida atte a conseguire gli scopi prefissati, raccomanda altresì la collaborazione con i gruppi di lavoro dell'IAU dedicati agli strumenti e agli archivi storici".
Un patrimonio presente ai quattro angoli del Pianeta, che nel corso delle fittissime sessioni del simposio veneziano è stato illustrato da studiosi di diverse nazioni con importanti relazioni su strutture, edifici e strumenti che costituiscono l'eredità astronomica del passato e di tempi più recenti, in parte ancora sconosciuti.
Accanto alla valorizzazione del passato, il Convegno, coordinato da Luisa Pigatto, si è soffermato anche sul presente e sul futuro, grazie agli interventi su importanti progetti spaziali in corso corredati dalle ultime straordinarie immagini del cielo ottenute dal telescopio spaziale. Il telescopio spaziale erede del cannocchiale di Galileo: è stato questo il miglior omaggio che si poteva fare al grande scienziato che quattrocento anni fa, con le sue prime osservazioni telescopiche del cielo e con le sue straordinarie scoperte astronomiche, ha dato avvio alla Nuova Astronomia.
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