Consorzi di bonifica inutili? Friuli Venezia Giulia dice no
"E' un'ulteriore testimonianza dell'eccellenza, che rappresentano i Consorzi di bonifica italiani, un modello di sussidiarietà cui, dall'estero, si guarda con grande attenzione – commenta Massimo Gargano, Presidente dell'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) - D'altronde la recente tragedia messinese ha evidenziato la scarsa cultura del territorio, che esiste nel nostro Paese anche nelle Pubbliche Amministrazioni. I Consorzi di bonifica sono una risposta concreta, permeata di “humus del fare” contro la cultura delle sole dichiarazioni. La Bonifica italiana ha competenza idraulica su ettari 17.834.273, pari a 59,2% del territorio italiano; le aree a sollevamento meccanico sono circa 1.200.000 ettari: senza il lavoro delle 754 centrali idrovore gestite dai Consorzi, queste zone tornerebbero ad essere acquitrini. A ciò va aggiunta l'ordinaria manutenzione su 18.068 chilometri di fiumi e 181.312 chilometri di canali con relativi manufatti idraulici. La gestione operativa di questo articolato sistema a difesa del territorio dalle acque, cui sovrintendono circa 8.000 addetti, è costata nel 2008 ai consorziati, vale a dire i proprietari di immobili urbani ed agricoli, € 528.299.261, pari ad un contributo medio annuale di circa 77 euro fabbricato o terreno per garantire ad esso il mantenimento del valore, altrimenti pregiudicato dall'incedere delle acque. Questo onere, che non ricade nella fiscalità generale, è un supporto fondamentale per non aggravare la spesa pubblica, così come la manutenzione del territorio può essere un importante volano nell'attuale momento di stagnazione economica. Per questo, gli Amministratori Pubblici plaudono ai Consorzi di bonifica, la cui stessa esistenza è altresì ostacolata da interessi politici di parte e dall'egoismo di pochi. Speriamo che la colpevole sciagura in Sicilia obblighi ad un profondo ripensamento sull'azione e la fondamentale opera dei Consorzi di bonifica che, proprio nell'Isola ad esempio, la Regione commissaria da anni, limitandone fortemente l'operatività."
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