Grappa, un valore italiano
La giornata “Grappa: l’Accademia innova lo spirito italiano” si è aperta con la conferenza stampa dove i soci fondatori hanno toccato i principali elementi distintivi del prodotto.
Si è anzitutto sottolineato come essa sia il simbolo di un’identità tutta italiana. “Il mondo della grappa è fatto di aziende mediamente piccole, che custodiscono un patrimonio di sapere. Le dimensioni ridotte fanno sì che, solo attraverso il dialogo e l’unione, sia possibile affrontare il mercato in modo incisivo. Per questo è nata l’Accademia della Grappa e delle Acquaviti” Ha affermato il Presidente Roberto Castagner. “Grazie ad una continua evoluzione la grappa è un prodotto sempre più moderno e vicino al mondo del vino. Per questo abbiamo voluto investire in ricerca, presentando e avviando il piano sulla grappa varietale, il più importante progetto sul prodotto mai finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole.”
E se da un lato la qualità del prodotto ha un ruolo fondamentale, dall’altro bisogna anche saperlo proporre, non solo sul mercato nazionale, ma anche su quello estero. L’export, infatti, è oggi ancora molto marginale. Dei 30 milioni di bottiglie prodotte solo il 10% viene esportato. Di questa quota, il 60% è rappresentato dalla Germania, seguita dalla Svizzera, ma in molti paesi la grappa è ancora considerata un prodotto di bassa qualità. Fare sistema e fare cultura saranno le vie per permettere alla grappa di divenire un prodotto di successo internazionale. Per fare conoscere il prodotto nel mondo, il libro “Grappa: Trattato moderno delle grappe e delle acquaviti” sarà certamente uno strumento prezioso.
Le sfide per la grappa, dunque, sono molte e non si fermano ai confini nazionali ma, con l’evento di Roma, l’Accademia della Grappa e delle Acquaviti ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per riscrivere lo spirito italiano.
Ufficio Stampa: Gheusis Comunicazione srl Unipersonale
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