Concerti straordinari, progetti speciali, oltre a lirica, danza, sinfonica,: tutto questo offriranno il Gran Teatro La Fenice ed il Teatro Malibran di Venezia per la stagione 2006/2007, appena presentata.

La stagione lirica sarà inaugurata il 14 gennaio con “Il Crociato d’Egitto”, di Giacomo Meyerbeer, per la regia di Pier Luigi Pizzi, cui seguiranno altre nove opere; poi, due balletti tra cui il ritorno di Pina Bausch, una stagione sinfonica dal titolo “Incontri”, aperta da Eliahu Inbal; cinque concerti straordinari che porteranno a Venezia alcuni tra i massimi direttori – Zubin Metha, Riccardo Chailly, Antonio Pappano, Claudio Abbado e Daniel Harding, con la Filarmonica della Scala. Inoltre, numerosi progetti speciali tra cui quattro concerti per la Città, concerti a Mestre ed in Regione, il Progetto Echo dedicato alla musica veneta, il Concerto di Natale, il Concerto di Capodanno, gli spettacoli per il Carnevale 2007, il Premio Venezia ed i Concerti in conservatorio, una tournée a Pechino nell’ottobre del 2006 e, in coproduzione con La Biennale, il 50° Festival Internazionale di Musica Contemporanea nell’ottobre del 2006.

“Incrementiamo i concerti ed i grandi eventi, con queste linee guida: contenere i costi, aumentando però la produttività; aumentare le recite e le sinfonie, aumentando così i ricavi, andando quindi in controtendenza rispetto alla logica che vuole che, aumentando la produzione, si aumentino le perdite” ha detto Giampaolo Vianello, Soprintendente al Gran Teatro La Fenice.

“E’ stato fatto uno sforzo notevolissimo per presentare un programma di così grande mole a fronte dei noti problemi economici. Questo per merito di tutti quelli che lavorano alla Fenice, che si sono impegnati come non mai” ha detto Massimo Cacciari, Sindaco di Venezia, aggiungendo: “E’ stata fatta una grande rivisitazione dei bilanci, riducendo anche il budget per alcuni artisti. Così, da 111 eventi del 2006, si passerà, nel 2007, a 127 eventi. Inoltre” ha continuato Cacciari “ci sarà maggior impegno da parte della Provincia di Venezia, nonché un accordo con la Regione, la quale ha permesso non solo la sopravvivenza,ma addirittura l’allargamento delle attività. Non possiamo più permetterci “signorine grandi firme”, che peraltro non è detto che siano le migliori. Ma dobbiamo assolutamente trovare nuovi partners privati”.