A Belluno, “Pisciatoio d’Italia”, manca l’acqua
Pur avendo la nostra provincia delle alte precipitazioni, in anni di siccità la nostra agricoltura è fortemente penalizzata perché non dispone di irrigazione di soccorso.
Anche negli anni scorsi ci siamo trovati con Ordinanze dei Sindaci che vietano l’irrigazione dei nostri orti, mentre in pianura si innaffia con la nostra acqua.
Come noto l’acqua è vita sia per l’uomo che per gli animali e le piante. Se la pioggia non è bastante bisogna provvedere con l’irrigazione. Purtroppo nella nostra provincia non abbiamo una rete irrigua ed i costi di irrigazione sono proibitivi.
Secondo Donazzolo urge un progetto strategico complessivo dell’acqua che deve coinvolgere l’intera collettività provinciale.
Gran parte delle risorse idriche della nostra provincia vengono intubate e vedono il sole nella pianura veneta. E’ indispensabile una ridefinizione dello sfruttamento delle acque ( ENEL, Consorzi irrigui ) che non tiene conto delle necessità locali. A fronte di tale sfruttamento ben poco viene dato come ristoro al bellunese che nelle situazioni di siccità si vede “succhiare” l’acqua che andrebbe utilizzata anche per le coltivazioni locali.
Oltre al danno anche le beffe. Nel passato gli interventi previsti per la siccità, come nel 2003, a causa delle ferragginosa ed asfissiante burocrazia, le nostre aziende non hanno potuto accedere ai contributi previsti.
Confagricoltura Belluno chiede, pertanto, che gli interventi di sostegno siano erogati a fronte di una procedura semplice e snella.
Donazzolo auspica, inoltre, che su questo problema la Provincia si attivi nuovamente con azioni forti e concrete.