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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Multa di 174 milioni al cartello della plastica

12/11/2009
E' di 173.864.000 euro la multa appena affibbiata dalla Commissione europea a 24 società appartenenti a 10 diverse grandi imprese del settore delle materie plastiche – Akzo, Baerlocher, Ciba, Elementis, Elf Aquitaine (Arkema France), GEA, Chemson, Faci, Reagens e AC Treuhand – per aver fissato i prezzi ed essersi ripartiti i clienti e i mercati e scambiate tra loro informazioni sensibili sotto il profilo commerciale per i comparti degli stabilizzanti a base di stagno e degli stabilizzanti al calore. Questi ultimi vengono aggiunti ai prodotti in PVC per migliorarne la resistenza termica, oltre ad essere utilizzati per aumentare la plasticità, la rigidità e la trasparenza dei prodotti finiti in PVC e impedirne lo scolorimento. Le norme europee sulla concorrenza vietano la costituzione di cartelli di questo tipo tra le imprese: di qui parte la decisione dell'ammenda. Le aziende italiane coinvolte sono FACI e Reagens.

L'indagine della Commissione è iniziata nel febbraio 2003 con accertamenti a sorpresa, effettuati in seguito a una richiesta di immunità presentata da Chemtura Corporation. I mercati aggregati per gli stabilizzanti a base di stagno e gli ESBO/esteri nel SEE avevano un valore di circa 121 milioni di euro nel periodo della violazione. Gli stabilizzanti al calore sono impiegati per la fabbricazione di imballaggi (compresi quelli per alimenti), carte di credito, bottiglie, rivestimenti, materiali per pavimentazione, cuoio artificiale, carta da parati in plastica e altri prodotti della plastica di uso quotidiano.

Tra il 1987 e il 2000, Akzo, Baerlocher, Ciba, Elementis, Elf Aquitaine, Chemtura, Reagens e AC Treuhand hanno preso parte al cartello degli stabilizzanti, mentre tra il 1991 e il 2000, Akzo, Ciba, Elementis, Elf Aquitaine, GEA, Chemson Chemtura, Faci e AC Treuhand, in periodi diversi, hanno creato il cartello sugli ESBO Le decisioni più importanti per i due cartelli sono state prese nel quadro di riunioni organizzate da AC Treuhand, la quale ha messo a disposizione delle società coinvolte la sua sede e i suoi servizi a Zurigo.

Neelie Kroes, commissario responsabile per la concorrenza, ha dichiarato: "Queste aziende devono rendersi conto, a caro prezzo, che violare la legge non paga e che i colpevoli di recidiva si vedranno comminare sanzioni più severe. Le precauzioni adottate dalle imprese per mantenere il massimo riserbo sulle loro pratiche illecite non hanno impedito alla Commissione di svelare in tutta la loro portata gli sforzi da esse risolutamente profusi per ingannare i clienti".

Nel fissare gli importi delle ammende, la Commissione ha tenuto conto dell'incidenza dei cartelli sulle vendite delle diverse società coinvolte, della elevata gravità della violazione e del fatto che i cartelli hanno interessato l'intero territorio dei Paesi coinvolti. Le società coinvolte che hanno collaborato con l'indagine della Commissione europea si sono viste ridotta l'ammenda, mentre chi aveva già partecipato a cartelli in precedenza ha ricevuto una forte maggiorazione.

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